Nella giornata di oggi telefonata tra Gravina, numero uno della Federcalcio, e il Presidente del Consiglio Draghi che avrebbe chiesto responsabilità alle istituzioni calcistiche. Nel giro di 2-3 settimane possibile scenario con gare a porte chiuse nel caso in cui la situazione non migliorasse.
Una telefonata per decidere il futuro del calcio. Tra le ipotesi anche quella delle partite a porte chiuse in Serie A. La Lega ha ribadito di voler proseguire anche al termine dell’assemblea odierna, l’obiettivo è andare avanti unificando gli interventi delle Asl con un nuovo protocollo. In merito a questo è intercorsa però una chiamata tra Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, e il presidente del Consiglio Mario Draghi, che secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport avrebbe espresso le proprie preoccupazioni vista la nuova ondata di contagi Covid e chiesto la fotografia del calcio in questo momento.
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Una chiacchierata senza nessun aut aut o tensioni sullo sfondo, ma con la consapevolezza che possa esserci una nuova decisione che porterà la chiusura degli stadi nel giro di 2-3 settimane qualora non diminuisse il numero dei contagi. Gravina avrebbe fatto presente che la Serie B, la Serie C e i campionato dilettantistici e giovanili siano già stati fermati. Cosa non possibile per la Serie A. I club sono tutti d’accordo, ma non si possono escludere scenari differenti già nel mese di gennaio. Nel colloquio andato in scena in giornata Draghi avrebbe chiesto responsabilità al mondo del calcio e avrebbe domandato quanto sia opportuno il proseguimento del campionato.