L’avvocato dell’ex detenuto: “Lo dissero anche Buscetta e Falcone, quell’assassinio era una faccenda legata a Cosa Nostra, ed è sempre stato così”
Una vicenda che va avanti da anni. Con accuse false, archiviazioni e leggende metropolitane, almeno per quel che riguarda la Sicilia e l’omicidio di Pier Santi Mattarella, fratello dell’attuale e quasi uscente presidente della Repubblica, ucciso il 6 gennaio del 1980. Ebbene, la procura di Palermo ha da poco archiviato definitivamente la pista Nar per quell’omicidio, una pista riesumata dal passato visto che Valerio Fioravanti indagato e accusato per quel fatto ma assolto in via definitiva. A parlare della situazione è l’avvocato Salvatore Alongi che a “Spraynews”, spiega il suo punto di vista e la situazione.
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“Un detenuto della destra eversiva, Roberto Nistri, che era un nemico personale di Fioravanti, mise in giro voci destabilizzanti nei confronti del mio assistito e da lì nacque tutto – ha affermato il legale -. E sulla base della voce messa in giro da Nistri, alcuni pentiti neri, tra cui il fratello di Fioravanti, Cristiano, fecero loro questa accusa nel loro tipico modo ambiguo basato sugli “ho sentito dire, potrebbe essere”, per utilizzarla ai fini del loro pentimento con relativi sconti di pena”
“Buscetta mi rispose: uno estraneo a Cosa Nostra per uccidere Mattarella? Non esiste”
L’avvocato di Fioravanti portò avanti questa tesi da anni, anche e soprattutto durante il processo, dove ebbe tra l’altro la possibilità di parlare direttamente con Tommaso Buscetta, anche in virtù del fatto che Falcone incriminò due testimoni per aver detto il falso accusando Fioravanti. “La cosa tra l’altro è stata detta anche dal pentito di mafia considerato in assoluto più attendibile di sempre, Buscetta, proprio a me“, ha spiegato Salvatore Alongi che poi ha aggiunto il retroscena processuale durante l’interrogatorio.
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“Vero, durante il suo interrogatorio in Tribunale – ha racconto il legale -, chiesi a Buscetta: “Signor Buscetta, sono il difensore di Valerio Fioravanti, per quella che è la sua esperienza all’interno di Cosa Nostra, ha mai saputo che Cosa Nostra si sia affidata a personaggi esterni all’organizzazione per la consumazione di fatti “omicidiari”?“. La risposta fu testualmente: “Avvocato, non esiste“, e la risposta “non esiste” in Sicilia è la negazione più assoluta“.