Il presidente del Coni parla della situazione attuale legata ai contagi e alle decisioni che sono state prese. E spiega la sua posizione sullo stadio all’ex campione
Il presidente del Coni Giovanni Malagò irrompe sul campionato e la situazione legata ai contagi, con tutto quello che sta succedendo da qualche giorno a questa parte. Non è una situazione che riguarda solo il calcio, anche perché pure negli altri sport le difficoltà non mancano, ma il numero uno dello sport italiano, che non risparmia frecciatine a Sport e Salute, dice la sua e non è mai banale. “La Lega calcio ha fatto bene a scegliere per la riduzione della capienza degli stadi, perché era elevato il rischio che il governo facesse calare dall’alto la sua decisione, e non sarebbe stato il massimo“, le del presidente del Coni, Giovanni Malago’, intervenendo a Skysport, sulla limitazione di pubblico per le partite di calcio alla luce della nuova ondata covid.
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“La federazione medico sportiva insieme al Coni sta predisponendo un nuovo protocollo – ha aggiunto Malagò -, poi chi organizza i campionati ha il diritto e il dovere di prendere decisioni“. Non ha gradito e non lo nasconde il pastrocchio sugli interventi non uniformi di Asl sulle partite di campionato, ma anche dell’intervento del Tar: “Non mi è piaciuto da uomo di sport questo tipo di situazione, anche perché così si perde di credibilità”
Non è diplomatico sulla questione dell’intitolazione a Paolo Rossi dello stadio Olimpico di Roma e aggiunge che lui e il Coni “siamo spettatori interessatissimi ma indiretti. Non mi risulta che nessuno stadio teatro delle Olimpiadi che si chiami Olimpico abbia poi cambiato nome a favore di un soggetto“. E poi aggiunge: “Non trovo giusto che una persona come Paolo Rossi, mio amico, e sua moglie vengano coinvolti. E’ proprio sbagliato in assoluto. Non è una questione e oggetto di dibattito o di voto in Parlamento o del Cda di Sport e Salute, senza dimenticare che quello stadio è stato realizzato e ristrutturato con soldi del Coni…“.
A dirlo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ospite di Sky Sport 24 che ha sottolineato un concetto. “Roma e Lazio, almeno così dovrebbe essere, dovrebbero avere un loro stadio – aggiunge -. Il giorno che le due società calcistiche avranno lo stadio di proprietà, e sarebbe anche giunto il momento, ma questa è un’altra cosa, e quindi l’Olimpico diventerà teatro della Nazionale italiana, come Wembley per l’Inghilterra, a quel punto non solo il mondo del calcio avrà il diritto ma anche il dovere di intitolarlo a Paolo Rossi”.