Clamorosa rimonta della Juve all’Olimpico. La Roma, avanti di 2 reti, incassa 3 gol in 7 minuti. Allegri risorge, Mourinho sprofonda fra le emozioni di un match bellissimo.
Doveva essere il confronto fra due tecnici con una filosofia di calcio simile, più attenta a coprire gli spazi che a concedersi allo spettacolo. Fra Roma e Juve è invece accaduto di tutto. Un clamoroso ribaltone, gol spettacolari, ammonizioni, infortuni, un rosso e un rigore parato. Anche tanta rabbia. Quella di Mourinho che ancora prima di iniziare riscrive un piccolo record nella storia della Roma. Sono tre gli inglesi in campo. Smalling, Abraham e Maitland-Niles, lanciato a presidiare la zona di Chiesa. L’avvio dei padroni di casa è veemente. Abraham gira una sponda di testa ma non fa male a Szceszny, che poco dopo insieme a Rugani e Bentancur combina il pasticcio. Corner di Veretout e stacco proprio del centravanti della Roma che firma la rete del vantaggio.
Mourinho guarda la panchina lasciando capire che lo schema era stato provato in allenamento. La riposta della Juve è affidata a Chiesa. L’esterno si mette in proprio e calcia ma sbaglia misura. Poco dopo l’infortunio, che sembra pesante. Va tutto male ai bianconeri che trovano però il lampo per per il pari. Ci pensa Dybala con una azione personale enciclopedica. Stop orientato e palla in buca con un tiro a giro che Rui Patricio può solo osservare alle sue spalle. Si va negli spogliatoi, e al rientro il copione è identico alla prima frazione. La Juve si addormenta e Mkhitaryan lascia partire la conclusione deviata da De Sciglio per il 2-1.
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Traiettoria fortuita ma vincente. É il 48′, la Juve riparte e costringe gli avversari ad utilizzare le maniere dure. Due gialli per Ibanez e Veretout, ma immediatamente dopo Pellegrini si trasforma in Totti proprio sotto gli occhi dell’ex capitano, seduto in tribuna. Punizione girata all’incrocio e nulla da fare per la Juve. Dybala capisce che i giochi sono chiusi e reagisce abbassandosi sul terreno di gioco per dare un pugno sull’erba. E invece non è così.
La Juve ci crede. Soprattutto smette di giocare la Roma, e in 7 minuti Allegri la ribalta. Locatelli accorcia con un colpo di testa e va a prendere immediatamente la palla, chiedendo ai compagni di provare a fare l’impresa. Un altro tassello lo mette Kulusevski. Gol del pari e Roma stordita dopo un consulto Var per un presunto fuorigioco. Mourinho scuote il capo ma il peggio deve ancora arrivare.
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De Sciglio, pupillo di Allegri, stoppa in area di rigore e con un tiro sul primo palo completa la rimonta bianconera. Emozioni finite? Assolutamente no. De Ligt interviene in maniera scomposta, tocca la pala di mano e incassa il rosso. Dal dischetto si presenta Pellegrini ma Szceszny lo ipnotizza parando il rigore come all’andata. Cristante è incredulo, Mourinho ha il volto incupito. Sognava di ripetere quel “3” sventolato in faccia ai tifosi della Juve quando era al timone del Manchester. Non è andata così. La Roma sprofonda dalla vetta più alta dopo un clamoroso blackout, la Juve mette forse il tassello definitivo per ripartire con forza, ma è evidente che dal mercato debba arrivare qualcosa.