Il Ministro Bianchi difende la scelta di riaprire, ma nello stesso Governo serpeggiano dubbi. Ecco cosa sta accadendo in queste ore
E’ arrivato il fatidico giorno del rientro a scuola. Intorno alle ore 8.30 è tornata a suonare la campanella in molti istituti e scuole italiane. Fatta eccezione per la Campania, dove il Governatore De Luca ha posticipato il rientro in classe a fine mese e la Sicilia, con Musomeci che ha rinviato di qualche giorno il ritorno tra i banchi di scuola, genitori, famiglie e alunni sono tornati a scuola. Non senza polemiche e problematiche. Tra assenze, ritardi e personale in malattia, diverse scuole stanno riscontrando confusione.
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Il Ministro Patrizio Bianchi difende la scelta di rientrare a scuola motivandola dall'”evidenza che il prolungato e diffuso uso di una distanza provoca problemi alla vita di una comunità. C’è un disposto sufficientemente flessibile che da una parte stabilisce il principio del ‘tutti a scuola’, dall’altro, laddove ci siano dei problemi, dà la possibilità di ricorrere alla distanza”, ha dichiarato ai microfoni di Radio Uno, “stiamo lavorando su una partecipazione collettiva, usciamo dalla logica del controllore: c’è un Paese che nel suo insieme si assume l’incarico di far tornare a scuola i ragazzi”.
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Ma le parole del Ministro, sembrano cozzare con quelle di Walter Ricciardi, consulente dello stesso ministero. “Da una parte capisco benissimo l’intenzione del governo di aprire le scuole e di tenerle aperte, ma questo – ha osservato – si può fare soltanto con un mix di attenzioni sia nella gestione della scuola, sia nella campagna vaccinale, che in questo momento non è tale da consentire una riapertura tranquilla”. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha disposto dal 13 sino al 23 gennaio incluso, la proroga della sospensione delle attività didattiche in presenza negli Istituti comprensivi e scolastici pubblici, privati e paritari di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido, micronido, sezioni primavera e gli asili in casa a causa dell’aumento di contagi da Covid. Zaia, presidente del Veneto ha ribadito: “La situazione è preoccupante, il 25-30% tra studenti e insegnanti sarà assente con defezioni dovute a malattia, quarantena o mancata vaccinazione”
Ma cosa sta succedendo in queste ore nelle scuole italiane? Nella capitale si è vissuta una situazione di grande incertezza. In un istituto del centro si è creata confusione di fronte alla richiesta degli assistenti scolastici che hanno chiesto agli alunni di presentare il Green Pass per poter entrare in classe. In molte scuole si sono registrate assenze, sia tra gli studenti, che tra i docenti.