Contagia la compagna che muore senza poter ricevere le cure: condanna esemplare, 22 anni di carcere. Coinvolti 3 medici.
L’assurda storia si chiude con una prima sentenza da parte del tribunale di Messina. Esemplare e durissima la decisione nei confronti di un uomo sul quale pendeva l’accusa di omicidio volontario. La compagna è infatti morta dopo aver contratto l’Aids. Non sapeva che il proprio partner era sieropositivo, e la scoperta è arrivata troppo tardi. Nessuna cura, niente avvertimenti da parte dell’uomo, che ha tenuto all’oscuro la compagna di tutto.
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L’avvocata non ha quindi fatto ricorso ad alcuna cura, e per l’uomo è scattata una denuncia per omicidio volontario, con un iter che si è trasformato in una condanna a 22 anni di reclusione. Si è pronunciato così il tribunale di Messina e per la stessa vicenda sono accusati anche alcuni medici.
Omicidio volontario. Il tribunale di Messina, dopo aver ascoltato altre donne alle quali era stata omessa la sieropositività dal 57enne, ha emesso una sentenza di condanna esemplare. La compagna è morta un anno dopo aver contratto il virus, e nella vicenda sono coinvolti anche alcuni medici. L’avvocata non ha potuto fare ricorso alle cure mediche, venendo a conoscenza troppo tardi della malattia.
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Per la stessa vicenda sono infatti imputati anche 3 medici e l’accusa è di aver contribuito alla morte della donna non disponendo di test specifici e avendo quindi ignorato l’infezione da Aids. Una vicenda assurda che si è trasformata in una condanna grazie al contributo di altre donne, decisive nel raccontare di aver contratto il virus sempre dallo stesso uomo. Ha omesso anche a loro di avere l’Aids, e la testimonianza è stata il passo definitivo per una sentenza esemplare.