Ben Affleck, durante una chiacchierata con il suo vecchio amico Matt Damon, espone a Enterteinment Weekly la sua previsione sul futuro della sala.
Un periodo come questo non può che far emergere e acquire i dubbi in merito al futuro della sala, se ce ne sarà uno. L’argomento in questione è stato toccato da Ben Affleck durante una conversazione con il suo amico di infanzia Matt Damon su Entertainment Weekly: “Se dovessi scommettere, un dramma come Argo non verrebbe distribuito nelle sale oggi. Non è passato molto tempo. Sarebbe una serie limitata. Penso che i film nei cinema diventeranno più costosi, con eventi. Saranno principalmente per i giovani e soprattutto roba del tipo ‘Ehi, sono così appassionato dell’Universo Marvel, non vedo l’ora di vedere cosa succederà dopo’. E ci saranno 40 film all’anno nelle sale, probabilmente tutti franchise, sequel, animazione.”
Una previsione banale?
La previsione di Affleck, in effetti, pare lucida e credibile, anche se, forse, eccessivamente banale, sopratutto alla luce del suo invidiabile bagaglio culturale e professionale. Una constatazione del genere non aggiunge molto alla pletora di lamentele perpetrate da nostalgici appassionati. Da una figura del calibro di Affleck, infatti, ci aspettiamo non solo la competente analisi di un problema, ma anche un tentativo, brillante o meno, di esporre come salvare o evolvere positivamente l’odierna produzione audiovisiva.
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Nel 2022 risulta evidente come l’industria cinematografica stia repentinamente mutando e appare fondamentale trovare esponenti di tale importanza già pronti all’inevitabile trasformazione, proprio per rendere la loro esperienza fortemente propedeutica ad una sana evoluzione del medium.