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Djokovic, duro appello dei genitori: “Chiameremo la Regina”

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Francesco P

Nole Djokovic ammette l’errore e la madre in diretta lancia un appello accorato alle autorità australiane: il padre scomoda la Regina.

Tutti in campo con Nole Djokovic. Sembra questo ormai il canovaccio in una vicenda che sta tenendo col fiato sospeso gli appassionati di tennis. La situazione è ancora in bilico, fra ribaltoni, divieti, tribunali e nuove indicazioni.

Novak Djokovic, i genitori cercano un colloquio con la Regina Elisabetta (Getty Images)

Il numero uno del mondo ha ammesso il proprio errore, dichiarando di aver ricevuto notizie sul test positivo in ritardo solo dopo l’intervista a “L’Equipe”, concessa per non deludere il giornalista e sempre nel rispetto del distanziamento e di tutte le regole per il contenimento del Covid. Tale notizia potrebbe pesare sul giudizio delle autorità australiane, che intanto incassano le parole della madre e del papà di Djokovic. 

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Dijana Djokovic si è detta molto preoccupata che il figlio sia espulso dall’Australia e parla di ingiustizie. Al programma di Channel Seven Sunrise è stata diretta. “Leggo che c’è ancora il rischio che non possa giocare, ma non è giusto. Mio figlio è un tennista, non un criminale. Non è un assassino. Preghiamo tutti perché rimanga e possa giocare. Non è corretto spingerlo a fare la vaccinazione, e neanche perseguitarlo. Può eseguire ogni giorno un controllo, e verificare che è sano. Quale è il problema?”. Ancora più diretto il padre del tennista, deciso a scomodare la Regina Elisabetta.

Djokovic, la madre accusa, il padre pronto a scomodare la Regina

Novak Djokovic – GettyImages –

Nole Djokovic si sta allenando in attesa di capire quale sia il suo destino. Agli appelli della madre si aggiunge la dichiarazione del padre, deciso ad andare fino in fondo pur di vedere suo figlio nel tabellone dell’Australian Open. “Basta, è una persecuzione – ha dichiarato Srdjan Djokovoc -, bisogna fermare tutto ciò”. 

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Poi un avvertimento. “Chiamerò la Regina Elisabetta. Come leader del Commonwealth lei può intervenire e proteggere i diritti umani di mio figlio che è vittima di una persecuzione politica da parte dell’Australia”. Queste le parole del papà di Djokovic, raccolte da News.com.au. Intanto la vicenda prosegue, ma l’errore di Nole potrebbe questa volta essere un assist pesante per il governo, deciso ad andare fino in fondo alla vicenda.

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