Il numero uno del mondo è stato nuovamente fermato dalle autorità australiane. Il suo visto nuovamente annullato. Irritazione negli altri atleti: “Il torneo sarà grande anche senza di lui”
L’ennesimo colpo di scena. Novak Djokovic è di nuovo in detenzione. Lo rendono noto i suoi avvocati. Dopo essere stato fermato sei ore in aeroporto, interrogato, bloccato in un centro per immigrati e poi rilasciato; dopo essere stato inserito nel tabellone degli Australian Open ed essere tornato ad allenarsi, Novak Djokovic è stato nuovamente bloccato dalle autorità australiane. Secondo il governo, infatti, la presenza in Australia del numero uno del tennis mondiale, non vaccinato contro il Covid, “potrebbe incoraggiare il sentimento contro i vaccini”. Le autorità australiane hanno presentato per questo una memoria davanti alla giustizia, chiedendo l’espulsione del serbo dal Paese.
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Secondo i media australiani, molto attenti sulla vicenda, Novak Djokovic tornerà nel centro di detenzione per migranti (dove era rimasto chiuso nei giorni successivi al suo sbarco in Australia) in attesa che il suo appello contro la seconda cancellazione del suo visto da parte dell’Australia venga esaminato in tribunale alle 9.30 di domani. In giornata si attendono ulteriori novità.
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Sulla vicenda intanto sono tornati a parlare gli altri tennisti impegnati nell’Australian Open. Su tutti Rafa Nadal: “Onestamente, sono un po’ stanco della situazione”. Così lo spagnolo commentando la situazione di Novak Djokovic in Australia. A differenza di Djokovic, Nadal ha ricevuto il vaccino. “L’Australian Open è molto più importante di qualunque giocatore”, ha continuato lo spagnolo mostrando una certa insofferenza: “L’Australian Open sarà un grande Australian Open con o senza di lui”. Garbine Muguruza, numero tre del girone femminile è stata ancora più dura, mostrando irritazione verso tutta la vicenda, che ha assunto grande importanza a livello mediatico: “Tutto questo avrebbe potuto essere evitato, come abbiamo fatto tutti, vaccinandoci, facendo tutte le cose che dovevamo fare per venire qui in Australia. Tutti conoscevano molto chiaramente le regole. Devi solo seguirle e basta. Non credo sia così difficile”, ha aggiunto.