Negli States uno studio sui bambini fra 0 e 5 anni rivela l’impatto della variante Omicron: ecco i dati forniti e le prime indicazioni.
“Un risultato incoraggiante”. La Cnn ha definito così uno studio condotto negli States sull’impatto della variante Omicron fra i bambini nella fascia che va da 0 a 5 anni. La ricerca condotta su 80 mila bimbi contagiati dal Covid, ha fornito dati che lasciano ben sperare e già in fase di revisione per allargare i numeri.
Emerge infatti una riduzione del 70% dei ricoveri rispetto alla variante Delta, e anche le ospedalizzazioni calano circa del 30%. In sostanza fra i bambini contagiati dalla variante Omicron solo l’1% ha avuto bisogno di ricorrere alla terapia intensiva.
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La nuova variante è quindi definita “intrinsecamente lieve”, con una infezione che produce “effetti significativamente meno gravi”. Negli States sono però già partiti approfondimenti per verificare i riflessi dopo la guarigione, dal “Long covid” all’impatto a lungo termine.
In sostanza nonostante gli Stati Uniti siano travolti dalla quarta ondata, dovuta alla maggiore trasmissibilità della variante Omicron, le fasce dei più piccoli sembrano interessate da numeri bassi nelle ospedalizzazioni. Un dato che fa ben sperare e che pone un altro tassello decisamente pronto a confermare che il ceppo predominante ha un impatto meno violento.
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Nell’ultima settimana il numero dei contagi sui bambini ha raggiunto soglie allarmanti, ma a dicembre le percentuali indicano che su 100mila bambini solo 10 hanno avuto necessità di ricorrere al ricovero. Dati che lasciano ben sperare in attesa di un picco dei contagi che possa ridurre drasticamente l’emergenza. Negli Usa ancora molto alta.