Tragedia a Torino con la morte della piccola Fatima. Arrivano le parole del patrigno che ha rilasciato agli investigatori che stanno indagando in questa vicenda
La città di Torino è ancora sotto shock per quello che è accaduto negli ultimi giorni. La morte della bambina di solamente tre anni, precipitata dal quinto piano della sua abitazione. Il tutto è accaduto a via Milano. Fatima, così si chiamava, dopo il tremendo impatto è stata portata immediatamente in ospedale e ricoverata d’urgenza per le gravi ferite che aveva riportato. I medici ci hanno provato in tutti i modi a salvarle la vita con un delicato intervento chirurgico, purtroppo a nulla è servito visto che dopo poche ore se ne è andata per sempre. Tanto è vero che la squadra Mobile della Questura della città ha voluto aprire una indagine per quello che è accaduto.
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Nel frattempo sono arrivate le parole del compagno della mamma, Mohssine Azar, di 33 anni che in quel momento stava giocando proprio con la piccola mentre la mamma li guardava da sotto. “Giocavo con Fatima sul balcone. La lanciavo e la riprendevo con la mamma che ci guardava da sotto. Non so come sia potuto accadere. Le volevo bene, come fosse mia figlia“. Queste sono le parole che ha riportato l’uomo al gip che lo ha interrogato per ore. In un primo momento, però, aveva negato qualsiasi coinvolgimento alla vicenda.
Una ricostruzione che, però, non trova conferma. Motivo? La stessa donna agli investigatori aveva detto: “Ho visto mia figlia salire a casa sua come faceva spesso e sono rientrata. Poco dopo ho sentito un urlo dal cortile e mi sono affacciata“. Un volo di 15 metri per la piccola Fatima che è morta poche ore dopo per le gravissime lesioni riportate.
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L’atto volontario dell’uomo è stato escluso dalla Procura. A quanto pare l’uomo, secondo quanto riporta il sito ‘TgCom24‘ non ha permesso di soggiorno. Proprio quel giovedì mattina era stato condannato per otto mesi (droga, ndr). In quel giorno agli inquirenti ha confessato di aver bevuto parecchio quella sera e fumato hashish insieme ad altri suoi due amici (che verranno riascoltati più avanti). Il suo avvocato ha chiesto al gip di cambiare l’ipotesi di reato: da “omicidio volontario” a “omicidio colposo”.
Azhar Mohssine resta in carcere. Questa è la decisione del Gip, Agostino Pasquariello. Proprio quest’ultimo ha cambiato idea su questa vicenda: non si tratta più di omicidio volontario ma di omicidio colposo. Accolta, in parte, la richiesta presentata dalla difesa (dal legale Alessandro Sena) dopo che il suo assistito ha rivelato che la bambina è caduta dal balcone per un “tragico gioco”