Roma, è un lockdown “mascherato”: locali e strade vuote, è allarme

“Non riconosco la mia Roma”: l’appello del titolare di un ristorante è un serio grido di allarme per una città che sembra in lockdown. I numeri testimoniano le difficoltà della capitale.

La variante Omicron ha letteralmente cambiato il volto di Roma. Locali in difficoltà, strade vuote, attività in affanno. Una sorta di lockdown mascherato. La paura del contagio, molta gente in quarantena, tanti, troppi, chiusi a lottare contro il virus.

Roma lockdown ©Getty Images
Roma sembra in lockdown, strade e locali vuoti, è emergenza ©Getty Images

Molte zono sono deserte. Anche i luoghi simbolo della capitale, sia dal punto di vista del turismo che della movida. La capitale soffre, e i numeri degli arrivi, in drastica diminuzione, sono solo una parte del problema. Anche gli abitanti della capitale avvertono il peso dell’aumento dei contagi.

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Poche uscite, difficoltà nell’affrontare le spese, problemi economici. Il superfluo, che spesso è la serata in compagnia, quella dedicata al divertimento, è al momento resettato. E in una situazione moto difficile, arriva l’allarme degli esercenti, dei gestori dei locali, in affanno da anni, e ora costretti ad affrontare i rincari, gli affitti e le spese senza entrate, e senza aiuti che non arrivano. 

Roma è vuota, l’appello degli esercenti: “Sembra un lockdown”

Roma
I numeri dell’emergenza a Roma © Getty Images

Chiudendo gli occhi sembra di essere tornati ai giorni del lockdown. Turisti spariti, poco movimento, tante persone costrette all’isolamento dal virus ma anche dallo smart working, riattivato in maniera massiccia. La capitale svela un lato triste ma diffuso anche in altre città, con riflessi pesantissimi sull’economia e sul lavoro. “Non riconosco la mia città – sottolinea ad Agi il titolare di un ristorante su Via Ostiense – basta guardare questa strada. Era piena di traffico, di rumore, è una tristezza. La pandemia ci sta cambiando e rovinando. Per due ore di fila non ho visto un cliente, non vendiamo neanche pizze da asporto”. 

In sostanza il danno è minore abbassando la saracinesca e limitando le spese. Lo sconforto regna, anche nelle strade della movida e del centro. Roma mostra un volto inedito, e le stime ribadiscono quanto i prossimi mesi potrebbero essere duri. Locali di souvenir vuoti, negozi in centro che attendono invano avventori, altri chiusi. Secondo Fiepet-Confesercenti Roma quasi 600 attività commerciali sono chiuse per carenza di personale dovuta al virus o alle quarantene. 

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E chi resta aperto non sta facendo i salti di gioia. In molti casi la chiusura è anticipata per ridurre i consumi, e soffrono addirittura i bar. C’è chi espone cartelli e allunga il periodo di chiusura per evitare spese inutili che in una fase già delicata potrebbero addirittura abbassare per sempre le saracinesche delle attività commerciali. E vale per tutti. Dai piccoli negozi alla Galleria Alberto Sordi fino a Via Nazionale. Il settore degli alberghi è messo addirittura peggio, fra poche prenotazioni e molte disdette. Una bomba sociale insomma, che dalla capitale si allarga a tutta Italia. Dal Campidoglio arriva l’appello al Governo, e in attesa la capitale attende che passi questa ondata, ma intanto il presente è fatto di chiusure, perdita dei posti di lavoro, tanta sofferenza.

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