Gb, non finisce assolutamente la telenovela che riguarda il principe Harry ed il ministero dell’Interno del suo paese dopo l’allontanamento dal palazzo. Si può andare a finire addirittura in tribunale
Il principe Harry non ci sta e vuole continuare la sua battaglia contro il ministero dell’Interno della Gran Bretagna. Per chi non ne fosse a conoscenza, il figlio di Lady Diana non ha ricevuto il ‘via libera’ per poter pagare la scorta fornita a lui e alla sua famiglia dalla polizia quando si trovava nel Regno Unito.
Addirittura sarebbe disposto di pagare, di tasca propria, il servizio di protezione ma ha ricevuto un secco “no” a riguardo. Anche perché non vuole assolutamente chiedere ai sudditi di pagare il tutto dopo l’allontanamento da palazzo. In questo modo potrebbe ottenere una scorta privata, proprio quella di cui usufruisce negli Stati Uniti D’America.
LEGGI ANCHE >>> Il principe Harry in lacrime , ecco cos’è successo a lui e Meghan
Tutto questo a pochi giorni dal ‘Giubileo’ di platino della regina Elisabetta. Secondo quanto riportano media locali sarebbe una buona occasione per far conoscere alla nonna l’ultima nipote nata, ovvero Lilibet che tra pochi mesi compirà il primo anno di età.
Per quanto riguarda la domanda di esame giudiziario bisogna tornare indietro di qualche mese, ovvero settembre 2021. Nel luglio del 2021, però, si verificò un incidente di sicurezza. Cosa successe? La sua auto venne inseguita dai fotografi mentre stava lasciando un evento di beneficenza (così come ha sempre rivelato il suo avvocato).
LEGGI ANCHE >>>Regina Elisabetta furiosa come non si era mai vista: il gesto estremo
Il ministero, però, non ne vuole assolutamente sapere e lo ha fatto capire in una nota emanata nelle ultime ore: “Il principe Harry ha ereditato un rischio per la sicurezza alla nascita, per tutta la vita. Negli ultimi anni la sua famiglia è stata sottoposta a ben documentate minacce neonaziste ed estremiste. Il Regno sarà sempre casa sua. Il Paese vuole che lui e la sua famiglia siano al sicuro. Con la mancanza di protezione della polizia, c’è un rischio personale troppo grande“.