Robbie Williams al ‘The Mirror’ ha svelato di essere stato un obiettivo di un killer: “Queste cose succedono quando si diventa famosi”.
Robbie Williams obiettivo di un killer all’inizio della sua carriera da solista. A raccontare questo episodio inedito della sua vita è stato lo stesso ex leader dei Take That ai microfoni del Mirror. “Non l’ho mai detto pubblicamente – le parole del cantante – ma qualcuno assoldò una persona per uccidermi“.
“Queste sono cose invisibili che succedono quando si diventa famosi – ha aggiunto Robbie Williams in questa intervista citata da TgCom24 – ma fortunatamente grazie ad alcuni amici il killer ha fatto un passo indietro“.
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Nessun altro dettaglio svelato su questa vicenda dallo stesso artista, ma le sue parole sono destinate a fare il giro del mondo e non è da escludere che lo stesso artista in futuro possa rivelare altri dettagli su un episodio tenuto nascosto almeno fino ad ogg.
Robbie Williams: “Sono ansioso e non mi piace incontrare gli sconosciuti”
In questa intervista Robbie Williams ha ripercorso anche la sua carriera. “Sono diventato famoso a soli 17 anni grazie ad una boy band e a 21 da solista ho venduto 80 milioni di dischi, con il record di biglietti venduti in un solo giorno“.
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Tutti numeri che lo hanno fatto diventare in quattro anni uno dei cantati più amati in tutto il mondo. Un successo che lo stesso artista ha iniziato a soffrire da subito: “Sono ansioso e non mi piace incontrare gli sconosciuti – ha ammesso l’ex leader dei Take That ai microfoni del tabloid britannico – ma loro vogliono incontrarmi e questo mi mette a forte disagio. Pensare a queste cose mi fa aumenta l’ansia, è un nervo scoperto per me“.
Problemi che lo stesso cantante sta cercando di risolvere anche per poter incontrare il prima possibile i suoi fan dopo un periodo molto complicato a causa della pandemia.