Malagò, che paura: “Ho rischiato grosso”

Il presidente del Coni Giovanni Malagò racconta quanto accaduto e svela le sue condizioni di salute: “Devo capire i motivi”.

La rivelazione arriva in prima persona, ai membri del consiglio nazionale convocato a “Palazzo H”. Giovanni Malagò racconta una disavventura che lo ha messo in serio pericolo, e svela di aver scoperto il problema per caso.

Giovanni Malagò, presidente del Coni
Giovanni Malagò, presidente del Coni (LaPresse)

“La sera del 24 dicembre mi sono ricoverato in day hospital per un piccolo intervento agli occhi – ha affermato –, e mi è stata immediatamente diagnosticata una aritmia atriale. Una cosa comune, che normalmente si avverte. Nel mio caso non è stato così, e la complicazione cardiaca, una fibrillazione, poteva causare danni seri”. 

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Così il presidente del Coni, che poi svela lo stato di salute e il percorso affrontato per risolvere il problema. “Me ne sono accorto perché immediatamente dopo l’intervento mi hanno sottoposto ad elettrocardiogramma. Le dimissioni non sono quindi arrivate ed ho affrontato nuovi esami”.

Malagò, la paura e poi la cura: “Per fortuna sto bene ma devo capire perché è accaduto”

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Giovanni Malagò (GettyImages)

Gli esami ai quali si è sottoposto il presidente del Coni hanno fatto scattare l’allarme. Lo rivela lui stesso a quella che chiama “la sua famiglia”. “Probabilmente essendo bradicardico non ho avvertito i sintomi della fibrillazione – ha ammesso – e mi hanno prescritto dei farmaci per evitare ulteriori problemi. Sono tornato a casa per le vacanze e potevo fare tutto con attenzione – osserva parlando ai membri del consiglio – perché il rischio di trombo o di ictus comunque non era escluso. Ora la diagnosi è confermata”. 

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Giovanni Malagò entra nei dettagli. “Ho avuto questo problema – ammette- ora non c’è più ma è fondamentale capre il perché. Al 75% è dovuto ad un carico di stress, al 24% ad un problema alle coronarie e all’un percento una miocardite, esclusa dagli esami. Non potevo nasconderlo a voi – ha concluso l’intervento rivolgendosi all’assemblea- perché siete la mia famiglia”.

 

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