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Cronaca

Senza fissa dimora, un report pubblica i numeri del dramma nella Capitale

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Francesco Gnagni

Un Report mette in fila i numeri della sofferenza nella Capitale, da cui ne deriva un appello alle istituzioni e alle autorità sanitarie.

(Ansa)

La realtà mostrata dal “Rapporto sulle condizioni socio-sanitarie delle persone migranti e rifugiate che vivono nella città di Roma, intitolato “Margini”, realizzato dai Medici per i Diritti Umani Medu in collaborazione con l’Agenzia Onu per i Rifugiati Unhcr, è a dir poco desolante.

In questo vengono fotografate le condizioni socio-sanitarie delle persone migranti e rifugiate che vivono nella città, un esercito di poveri che si aggiunge a quelli già esistenti per le strade della Capitale, e i numeri mostrano un contesto di totale precarietà di migliaia di veri e propri invisibili.

Il drammatico Report che arriva dalla Capitale

L’indagine mette in luce che nella Capitale vivono in strada ogni giorno più di quattordicimila persone, in condizioni duramente aggravatesi con lo scoppio della pandemia che ha spinto queste persone sempre più ai margini. Le condizioni socio-sanitarie di migranti, richiedenti asilo e rifugiati che dimorano nei numerosissimi insediamenti di fortuna sparsi per la città, tra edifici occupati ed aree intorno alle grandi stazioni ferroviarie, sono infatti decisamente peggiorate dallo scoppio della pandemia.

Un dato che emerge dallo studio è un’elevata percentuale di richiedenti asilo e rifugiati che ad oggi si trovano in una condizione di totale isolamento per le strade della Capitale. Di questi, il 55 per cento vive in strada e in luoghi precari come ad esempio la stazione Termini e l’area Tiburtina/Verano. Il 28 per cento, invece, in edifici occupati.

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Molte di queste persone hanno bisogni specifici che non sono in alcun modo prese in carico da parte dei servizi. Bisogni come problemi di salute ma anche disagio psichico, condizioni di anzianità, uomini e donne sopravvissute a tortura e trattamenti inumani, senza contare i minori non accompagnati.

Per queste persone risulta così estremamente complicato anche l’accesso a servizi come l’iscrizione anagrafica o al Ssn, per non parlare dell’accesso alle misure di sostegno al reddito o per la richiesta di un’abitazione. Molte di queste persone risultano impossibilitate ad accedere ai servizi, e la situazione con la pandemia si è ulteriormente aggravata.

In tutto ciò le misure di screening e contenimento del Covid-19, compreso l’avvio della campagna vaccinale, diventa una vera e propria impresa verso questa fascia di popolazione che vive nella Capitale. Quello che il report attesta è “un approccio emergenziale all’accoglienza”. 

(Ansa)

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La richiesta che viene fatta a Governo, Comune e autorità sanitarie è quella di intervenire al più presto. L’invito è alla creazione di un sistema di accoglienza strutturato, basato su realtà di piccole dimensioni, della riduzione delle barriere burocratiche e di una campagna vaccinale che possa raggiungere tutti, ad esempio attraverso il potenziamento dei servizi sanitari territoriali di prossimità.

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