Ad un anno di distanza dall’omicidio dell’ambasciatore italiano in Congo, sono stati fermati i presunti assassini e svelato il movente
Svolta improvvisa nelle indagini sulla morte di Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano ucciso in un imboscata il 22 febbraio dello scorso anno, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e all’autista Mustapha Milambo. La polizia congolese ha arrestato i presunti assassini. L’annuncio arriva dalle autorità del Nord Kivu in una conferenza stampa a Goma. Seduti per terra, le manette ai polsi, circondati da agenti armati, 6 uomini sono stati indicati dal comandante della polizia della provincia orientale del Paese, Aba Van Ang, come membri di “tre gruppi di criminali che hanno insanguinato Goma”.
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Molte le foto pubblicate sui vari social network dai cronisti presenti e che confermano l’arresto della banda. Justin Kabumba, corrispondente locale di France 24 e Stanis Bujakera Tshiamale, cronista Reuters, hanno pubblicato su Twitter foto e un video dei presunti assassini consegnati al governatore militare del Nord Kivu. “Tra loro, il gruppo che ha attaccato il convoglio dell’ambasciatore”, ha detto, presentandoli ad alcuni giornalisti locali e al governatore militare del Nord Kivu, il generale Constant Ndima Kogba.
#RDC🇨🇩Assassinat de l’ambassadeur italien, les kidnappeurs voulaient avoir 1 millions de dollars comme rançon en échange de #Luca Attanasio @YesicaFisch pic.twitter.com/qKmsZfqR1D
— Justin KABUMBA (@kabumba_justin) January 18, 2022
Secondo le autorità l’esecutore materiale dell’omicidio sarebbe “ancora in fuga“. La banda, dedita ai sequestri di persona, aveva in mente di rapire Attanasio per chiedere un riscatto di un milione di euro. Ma quando il presunto colpevole ha sparato all’ambasciatore, che stava provando a scappare, i loro progetti sono andati un fumo. “Sappiamo dove si trova e speriamo di trovarlo” ha aggiunto Aba Van Ang. Al momento dell’agguato, Luca Attanasio era in missione fuori da Goma con il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite che avrebbe dovuto garantirne la sicurezza. Appena pochi giorni fa il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, aveva scritto al Pam chiedendo “la massima collaborazione con la magistratura italiana” per contribuire a far luce sull’uccisione di Attanasio, Iacovacci e Milambo. Il giovane diplomatico ha ricevuto lo scorso dicembre dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella la ‘Gran Croce d’onore’ postuma ed è stato promosso Ambasciatore di grado dalla Farnesina.