Australian Open, il caso che riguarda Novak Djokovic non finisce assolutamente qui: l’atleta serbo è pronto al contrattacco
Nonostante uno dei tornei più importanti di tennis sia iniziato da qualche giorno, ovvero l’Australian Open, anche senza uno dei leader di questo sport come Novak Djokovic, il caso che riguarda l’esclusione del serbo continua a far discutere. Non potrebbe essere altrimenti visto che l’atleta, a quanto pare, non ha alcuna intenzione di gettare la spugna ed è pronto al contrattacco.
Nelle ultime ore sono state emanate ufficialmente le motivazioni della sentenza che riguardano proprio il nativo di Belgrado. In questione i tre giudici australiano che hanno respinto la sua richiesta e lo hanno rispedito a casa, poiché non vaccinato e quindi non autorizzato a partecipare al torneo.
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A riportare questa indiscrezione ci ha pensato direttamente la ‘Cnn‘. La decisione presa dal ministro dell’Immigrazione australiano, Alex Hawke, non è stata per nulla irrazionale, per il semplice motivo che l’atleta poteva essere considerato un vero e proprio pericolo per la salute degli altri partecipanti che si sono sottoposti regolarmente al vaccino.
Non solo: a quanto pare la permanenza di Djokovic nel paese poteva essere un rischio. Motivo? Potevano nascere delle proteste di coloro che di vaccinarsi non hanno assolutamente intenzione di vaccinarsi e che potevano influenzare in maniera negativa coloro che hanno ancora dubbi sull’efficacia delle dosi degli stessi vaccini.
Non è finita qui visto che lo stesso Djokovic è pronto a fare causa al governo australiano. Si parla di un risarcimento danni vicino ai 4 milioni di euro (per la precisione 3,8) per come è stato trattato in quei giorni.
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La madre dello sportivo ha annunciato che il figlio ha dormito in una stanza dove c’erano degli insetti a fargli compagnia. A riportare questa notizia sono i media locali serbi. L’atleta non ha per nulla scartato questa ipotesi e ne sta parlando, in questo momento, con i suoi avvocati se è il caso di procedere oppure no.