La decisione di non operare i No Vax di Pregliasco sta continuando a far discutere. Falcone: “La discriminazione nell’accesso alle cure deve essere rigettato”.
Fa discutere la decisione di Fabrizio Pregliasco e del suo ospedale di non operare i pazienti fragili che non hanno ancora effettuato una terza dose. Una scelta fortemente contestata da diversi colleghi e tra loro c’è anche Marco Falcone, il segretario della Società italiana di malattie infettive.
“Lo stato vaccinale delle persone non deve essere un criterio per decidere chi operare e chi no – ha detto il medico all’Adnkronos – e qualsiasi tentativo di discriminazione nell’accesso alle cure deve essere totalmente rigettato“.
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Il professore associato dell’Università di Pisa ha anche sottolineato come “non si può far valere un meccanismo nazionale di penalizzazione per quanto riguarda l’accesso alle cure perché verrebbe meno il concetto universalistico del nostro sistema sanitario pubblico […]“.
Ai microfoni dell’Adnkronos Marco Falcone ha ribadito come “in Italia non si può assolutamente andare verso una discriminazione perché questa rischia di creare una vera e propria spaccatura sociale nel nostro Paese. Il nostro compito è sempre quello di far capire a chi non si vuole vaccinare che sta sbagliando e chi non lo capisce probabilmente si infetterà“.
Parole che confermano una posizione molto chiara da parte del medico su una vicenda che sta facendo discutere molto in Italia. Per Falcone non deve esserci alcuna distinzione tra Vax e No Vax nell’accedere ai servizi sanitari sia per non creare spaccature in un Paese già diviso ma anche per difendere quel concetto universalistico del sistema sanitario italiano.
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Una linea, come detto, ribadita anche da altri colleghi di Pregliasco e quindi la decisione presa dal medico lombardo molto probabilmente in Italia difficilmente sarà seguita da altri colleghi almeno in questo momento della pandemia.