Per eleggere il nuovo presidente della Repubblica l’appuntamento è per le 15 del 24 gennaio. Ecco quali sono le forze in campo.
Montecitorio si prepara ad accogliere deputati e senatori per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. I lavori alla Camera inizieranno alle 15 di lunedì 24 gennaio 2022 e continueranno ad oltranza (possibile anche il voto la domenica) fino a quando non ci sarà la fumata bianca.
Ricordiamo che nei primi tre scrutini per essere eletti bisogna raggiungere il quorum dei 2/3 aventi diritto al voto. Questo significa che sui 1.009 grandi elettori bisogna avere 673 preferenze, un numero difficile da raggiungere se non con una maggioranza molto larga.
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Discorso diverso dalla quarta votazione. In questo caso il quorum scende a 505 voti e la fumata bianca può arrivare da un momento all’altro.
L’elezione del nuovo presidente della Repubblica sta diventando una vera e propria partita a scacchi considerando anche le divergenze tra i partiti di maggioranza. Il Centrosinistra si presenta in Parlamento con 404 voti. Un bottino sicuramente consistente se si pensa che a questi voti in caso di accordo si potrebbero aggiungere i 44 di Italia Viva e alcuni del Misto.
Guardando al Centrodestra, invece, il bottino di partenza è di 437 voti considerando anche Coraggio Italia. A questi si dovranno aggiungere alcuni del Misto e il quorum di 505 potrebbe essere raggiunto anche se non sarà per nulla semplice.
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Una corsa, quindi, che resta ancora ricca di dubbi e soprattutto pronta ad essere decisa al fotofinish. I partiti sono al lavoro per trovare la giusta soluzione. Molto probabilmente servirà un compromesso per arrivare ad una elezione nel minor tempo possibile. Difficile, almeno al momento, ipotizzare un nuovo presidente della Repubblica, dopo i primi tre giorni.
Dal quarto scrutinio, anche guardando i voti di partenza, tutto può succedere e ci aspettiamo una battaglia importante tra i partiti per trovare i numeri giusti.