Giovanni Grasso posta l’immagine di un ufficio pieno di pacchi in attesa di andare via dal Colle. Il Presidente è a Palermo, nella sua abitazione
La foto di un ufficio, ingombro di scatoloni. E’ questa l’immagine che c’è in questo momento all’interno dei tanti uffici situati al Quirinale. Il cambio della “guardia” è vicino e poco importa che ancora non c’è un accordo a livello politico su chi sarà il successore di Sergio Mattarella. A pubblicarla su su Twitter è stato Giovanni Grasso, lo storico portavoce del Presidente Mattarella.
Una foto che sancisce la fine di un periodo e in un certo senso un’immagine che mette anche un po’ di tristezza per un momento che segna la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova che ancora deve cominciare. “Fine settimana di lavori pesanti…“, scrive Grasso, con riferimento al trasloco in atto dagli uffici del Quirinale. Per il portavoce, non l’ha mai nascosto, stare accanto a Mattarella è stato un onore e un privilegio. Fogli, mobili, sedie mette in disordine e tanti, ma tanti documenti che dovranno essere portati via dal Quirnale. Ricordi che conserverà sia Grasso che tutte le persone che hanno lavorato al fianco di Mattarella.
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Dal canto suo, il capo dello Stato Sergio Mattarella, è nella sua casa di Palermo, dove trascorrerà il fine settimana. Probabilmente, ha fatto sapere lo stesso Grasso e tutti quelli che seguono il Presidente della Repubblica, Mattarella seguirà dal capoluogo siciliano il primo scrutino per l’elezione del suo successore, fissato per lunedì alle 15. Il rientro del Presidente, infatti, è previsto per martedì mattina. dove tornerà, seppur per qualche giorno, al Quirinale.
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Per il momento il nome del successore è ancora in alto mare. Oggi è stata la giornata della rinuncia di Silvio Berlusconi, con il centrodestra che già in queste ore sta cercando di trovare il giusto nome da portare in Parlamento e sul quale trovare una convergenza comune o quanto meno ampia che consenta di andare alle elezioni del Presidente della Repubblica senza problemi. Il favorito, dopo l’addio di Berlusconi, appare Draghi, ma non è così scontato.