Edin Dzeko è l’uomo dei gol importanti: l’attaccante spazza via il passato e tenta l’assalto ai titoli con l’Inter. Medie da record per lui.
I rimpianti nel calcio non servono ma di certo fanno male. Avrà pensato questo la Roma dopo aver visto la prima parte della stagione di Dzeko all’Inter. I giallorossi hanno preso un’altra strada, rivoluzionando i reparti alla ricerca di freschezza, nel tentativo di abbassare l’età media della rosa.
Per vincere però conta l’esperienza, la capacità di essere determinante nei momenti più caldi delle partite. In quei frangenti in cui i calciatori normali perdono la testa o hanno le gambe impallate dalla stanchezza, mentre i campioni conservano lucidità risultando insostituibili.
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Edin Dzeko è fra questi. Non è solo il calciatore che ieri ha segnato il gol all’ultimo respiro, con un colpo di testa che regala ad Inzaghi una vittoria pesantissima. Il bosniaco è il trascinatore nei momenti delicati, la sponda giusta per gli inserimenti dei centrocampisti, il centravanti che risolve le partite e fa a botte con i difensori avversari. Sempre in silenzio, perché per lui parlano i numeri. Bollito? Dalle statistiche non si direbbe.
Ancora Dzeko: l’Inter gongola, la Roma lo ha lasciato partire troppo in fretta?
La Roma ha deciso di dare una svolta alle sue ambizioni. Una virata netta e se vogliamo lecita, improntata allo svecchiamento della rosa e alla ricerca di nuovi calciatori da lanciare e valorizzare. Tammy Abraham non sta facendo rimpiangere Dzeko, ma di certo, un calciatore con questi numeri avrebbe fatto comodo a José Mourinho.
Sono 9 i gol, con 3 assist, sulle 53 reti messe a segno dalla squadra. Quasi un rete su 4 nasce dalle intuizioni del calciatore, riuscito nel compito più delicato: far dimenticare ai tifosi Lukaku e soprattutto cancellare la diffidenza dopo il suo arrivo i nerazzurro. Ha spazzato via dubbi e critiche con la cosa che gli riesce meglio, buttarla dentro, e le sue reti sono pesantissime. Ha fatto male alla Juve, al Sassuolo in un match delicatissimo, all’Atalanta e alla Roma.
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Contro le big l’attaccante si esalta, e in Champions è stato un cecchino infallibile. Delle 8 reti messe insieme dalla squadra, il bosniaco ne ha messe a segno 3 con un assist, trascinando la squadra alla qualificazione. Bollito a chi? Dzeko è determinante per la fuga e nelle notti europee. A marzo compirà 36 anni, ma il fiuto del gol e la fame di vittorie non hanno età per un calciatore che in Supercoppa ha conosciuto il sapore del successo anche in Italia e non vuole fermarsi.