Quirinale, nuovo vertice tra Conte, Letta e Speranza: le ultime

A Roma un vertice tra Conte, Letta e Speranza sul Quirinale. Ecco cosa è stato deciso in questo incontro.

Un vertice tra Conte, Letta e Speranza per fare il punto sul Quirinale e decidere la linea da tenere in Aula a Montecitorio. Dalle prime indiscrezioni, dall’incontro non sembra essere uscito un nome e in molti ipotizzano una nuova riunione poco prima dell’arrivo in Aula a Montecitorio per dare delle indicazioni precise ai loro parlamentari.

Vertice Centrodestra sul Quirinale
Il vertice del Centrodestra sul Quirinale © Ansa

Sono due le ipotesi sul tavolo del Centrosinistra. Votare scheda bianca alla prima votazione per vedere come si comporterà la coalizione di Centrodestra oppure esprimere il proprio sostegno ad un candidato bandiera come Riccardi.

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Un nome che sembra convincere un po’ tutti i partiti della coalizione, ma la decisione definitiva sarà presa solamente a ridosso della prima votazione.

Quirinale, il Centrosinistra apre agli altri gruppi

Enrico Letta
Enrico Letta nelle prossime ore potrebbe incontrare Salvini e Meloni © Ansa

Le prossime saranno comunque ore frenetiche. Dal tavolo del Centrosinistra è arrivata l’apertura a Lega, Fi e Fratelli d’Italia e già nella giornata di domenica Letta potrebbe incontrare Salvini e Meloni per fare il punto della situazione e cercare un accordo definitivo sul nome del presidente della Repubblica.

La partita, quindi, è ancora aperta a tutte le soluzioni e saranno i prossimi vertici a capire se si potrà arrivare ad una fumata bianca già nelle prime tre votazioni oppure i lavori a Montecitorio si concluderanno non prima giovedì. La seconda sembra essere l’ipotesi più probabile, ma in questo momento non si può escludere nulla e tutte le possibilità sono sul tavolo dei leader.

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Trattative che, al momento, non sembrano coinvolgere direttamente il premier Draghi. Il nome dell’attuale inquilino di Palazzo Chigi non sarà sicuramente tra i candidati di bandiera e bisognerà capire se nelle prossime ore sarà lui a sciogliere direttamente le riserve oppure toccherà ai partiti avanzare la richiesta ufficiale di una sua candidatura al Quirinale.

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