La sindaca in Piemonte non ci sta e lancia un appello che fa rumore contro Green pass e restrizioni: “Alziamo la testa, ora disobbedienza civile”.
Una frase su tutte ha fatto rumore. Arriva al termine di un accorato appello, concluso poi con un invito ad alzare la testa, a non sottostare alle misure imposte e alla “disobbedienza civile”.
Non il modo migliore forse per protestare, di sicuro però un grido d’allarme che arriva da Marina Pittau, sindaca di Mattie, comune della Valsusa. In un post su Facebook, nella giornata di sabato, ha analizzato il passaggio del Piemonte in zona arancione, ricostruendo il percorso che ha portato la regione a maggiori restrizioni.
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La sindaca non ci sta. “Dunque da lunedì saremo in arancione – ha scritto –, il Piemonte orgoglioso per il numero di vaccinazioni e adesso la colpa è dei no vax. Abbiamo distrutto la sanità pubblica per quella privata, prodotto norme incostituzionali, limitato la libertà di parola e pensiero, credo che da servitore dello stato sia giunto il momento di esprimere un pensiero pubblico ai mie cittadini e non solo. Disobbedienza civile. Forza è ora di farci sentire ed invito colleghi a fare la stessa cosa”. Un grido d’allarme molto duro, che è stato raccolto in Piemonte.
La sindaca in Piemonte invita alla “disobbedienza civile”: i movimenti rispondono all’appello
Tensione in Piemonte dopo l’appello, motivato in maniera dettagliata ma concluso con un messaggio forse pericoloso in una fase in cui la corsa dei contagi rallenta ma in maniera così netta da destare tranquillità. L’appello di Marina Pittau, sindaca di Mattie, è stato subito recepito e rilanciato.
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Il leader del movimento No Green pass Torino e della Variante Torinese, Marco Liccione, in una nota ha chiarito la posizione, ma in maniera pacifica. “Auspichiamo che l’appello, che noi siamo pronti a sostenere concretamente, sia accolto dai suoi cittadini e da coloro che guidano altri centri urbani. Continueremo, tutti insieme, la nostra lotta pacifica nei confronti del vergognoso certificato sanitario e delle ingiuste restrizioni senza fondamento scientifico”. E intanto la regione passa in zona arancione, in attesa che i dati in arrivo da questa calda settimana sul fronte Covid possano ristabilire la serenità in una regione fortemente colpita.