Il noto cantante toscano è tifoso della Fiorentina e prova a prenderla con filosofia la partenza del serbo: “Vederlo con quella maglia sarà un dispiacere”
Le sue canzoni hanno fatto la storia della musica italiana e lui è concentratissimo a scriverne di nuove e a organizzare il suo tour, ma se si parla di Fiorentina, mette in pausa tutto e parte. Marco Masini è così, forse un po’ rilassato perché non si deve preparare per il Festival di Sanremo, euforico per i suoi trent’anni di carriera e per i parecchi sold-out incassati per i suoi concerti (il più vicino è giovedì 27 gennaio a Torino al Teatro Colosseo) ma va un po’ su di giri quando si nominano le parole Fiorentina, Commisso, Vlahovic, parte ed è difficile fermarlo e a Notizie.com spiega il suo punto di vista sulla vicenda: “Sono di Firenze, appassionato per la mia Fiorentina. Vlahovic? Vediamo quando sarà ufficiale, certo se va alla Juve è ovvio che mi disturba, come non potrebbe, è la nostra rivale storica e vederlo con quella maglia sarà un dispiacere enorme, ma per fortuna abbiamo Italiano, il nostro vero top-player“.
Come nelle sue canzoni, Masini resta un romantico anche, e forse soprattutto, per quel che riguarda il calcio: “Sono un tifoso, un appassionato della Fiorentina e la seguo col cuore, quando fallimmo fu una tragedia, non lo auguro a nessuno. Fu una sofferenza allucinante per me e per la città di Firenze, ora le cose vanno bene, abbiamo i bilanci a posto e un progetto serio affidato ad una persona di grande carattere, capacità e competenza come Vincenzo Italiano. Per fortuna c’è lui“. E su Vlahovic aggiunge: “Che ti devo dire? Dirò una cosa banale, le bandiere in questo calcio non ci sono più da anni, figuriamoci un ragazzo come Dusan Vlahovic. Lui è un grande giocatore e qui ha fatto benissimo, Però è anche vero che l’Atalanta è quarta e non ha certo Vlahovic, cioè quello che voglio dire è che ci sono tanti altri giocatori che possono fare al nostro caso“.
E Marco Masini si dimostra anche un competente di calcio a livello tattico e tecnico: “Io non so se l’Arsenal offriva di più o meno, non sono un procuratore, sono un appassionato. Naturale che mi dispiacerebbe perdere un giocatore forte come Vlahovic, se poi al posto suo arriva un giocatore forte… basta che ci siano giocatori che sono contenti di venire a Firenze e che siano all’altezza della continuità e dell’ottimo lavoro che sta facendo l’allenatore. Se parte Vlahovic, e arriva il brasiliano Cabral o Lacazette io sono contento uguale“.
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“La Juve? – ribadisce Marco Masini – Le rivalità ci sono tra i tifosi ma poi le società fanno affari. Il calcio, come la musica, gli affari sono una cosa, il tifoso, i fan e gli appassionati sono un’altra. Certo che mi disturba, la Juve è una nostra rivale e vedere i nostri giocatori migliori vestire quella maglia è un dispiacere enorme, gli affari sono affari e contano anche i bilanci. Tra le cessioni di Chiesa e ora Vlahovic, se va in porto sono ben 130 milioni, non mi sembra male come attivo. Poi bisognerà vedere come verranno spesi per fare ancora più forte la squadra“.
Per il cantante resta un dispiacere, ma non certo un dramma su cui piangere e lamentarsi: “Adesso parliamo così, poi magari ci ripensa, resta, ha voglia di portare la squadra in Europa, vabbè vedremo, si fa per dire. Di sicuro, il lavoro dell’allenatore è fantastico e io vado avanti su di lui. Se parte Vlahovic, spero solo che la società abbia già individuato un giocatore forte, come questo Cabral che mi sembra bravo, 24 anni, mi sembra un tipo di giocatore che ha la predisposizione per Italiano, cerca sempre l’uno-due, fa le diagonali ed è più bello da vedere rispetto a un Milik. Vlahovic è uno che partecipa sempre alla manovra, lui c’è sempre, quando manca lui non c’è la stessa fluidità“.
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Vlahovic sta partendo, un nuovo innesto arriverà e Masini spera che sia arrivato il momento giusto per il nuovo stadio, altro step per la crescita: “Speriamo nello stadio, anche se in talia non è facile soprattutto a Firenze dove ci sono le Belle Arti, dove non si può toccare un mattone e succede un pandemonio, e lo so personalmente perché ho dovuto vendere una casa perché non mi facevano fare un’entrata dalla strada principale perché avevano trovato un reperto etrusco. Immagino per costruire uno stadio cosa possa essere. Certo non sarebbe male. Vlahovic come Baggio? No assolutamente, anche se però le bandiere non ci sono più, il giocatore ha la sua visione delle cose, il calcio è cambiato tanto, l’importante è avere un progetto e un allenatore che sa quello che vuole. E noi per fortuna abbiamo Vincenzo Italiano“.