Padel, cittadini esasperati: la palla ora balza al…Tribunale

Da qualche anno il padel è diventato uno sport nazionale, ma a quanto pare questo non interessa ad alcuni cittadini di Treviso che hanno protestato a lungo. Tanto è vero che ora la decisione dovrà prenderla il Tribunale

Treviso, furia dei cittadini contro impianto sportivo
Padel (screenshot video YouTube)

Ci troviamo nel Veneto, precisamente a Treviso, dove da alcuni giorni non si sta parlando d’altro di una vicenda alquanto strana. Protagonisti gli atleti che si divertono e si allenano a padel nei campi di via Olimpia. Fino a qui nulla di strano, se non fosse per il fatto che i loro schiamazzi e urla stanno dando non poco fastidio ai cittadini che abitano nei pressi. Tanto è vero che hanno portato questa vicenda addirittura in Tribunale.

In un primo momento i cittadini hanno fatto mandare, tramite il loro avvocato Franco Zambelli, una lettera al sindaco della città, alla polizia locale ed anche ai titolari dell’impianto sportivo. Cosa hanno chiesto? Di fermare immediatamente le loro attività nei successivi dieci giorni.

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Una richiesta che, in un primo momento, è stata respinta dai titolari che hanno continuato con le loro attività. Non contenti i cittadini non si sono assolutamente fermati ed hanno presentato un ricorso al tribunale di Treviso, menzionando appunto il Comune del Paese ed anche la società in questione “Centro Calcetto“. Adesso la palla balza in aula.

Treviso, cittadini esausti: la decisione spetta al giudice

Treviso, furia dei cittadini contro impianto sportivo
Padel (screenshot video YouTube)

Quello che richiedono i cittadini è molto semplice ma, allo stesso tempo, una impresa molto complicata: il silenzio. Non solo: anche il rimborso delle spese legali. A quanto pare il tutto non terminava alle ore 22, ma si andava avanti ancora per un bel po’. Rumore della pallina che rimbalza sui vetri e sulle racchette, le urla degli atleti e tanto altro ancora: troppo per i cittadini che ne hanno abbastanza di questa situazione.

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La prima udienza si doveva verificare nella prima metà di dicembre dello scorso anno, ma c’è stato un rinvio. Giovedì 27 gennaio è il grande giorno. Il Comune affiderà la propria difesa ad un legale, anche se il primo cittadino Katia Uberti non è del tutto entusiasta. Adesso è il giudice ad essere l’arbitro di questa interminabile partita: chi avrà la meglio?

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