Euforico il conduttore di “Non è l’Arena” per l’arrivo del nuovo centravanti: “E’ uno che si mangia l’erba. Ora però prendiamo pure italiani forti”
Il boom del mercato lo fa la Juve con l’acquisto di Dusan Vlahovic dalla Fiorentina. Un innesto che fa felici i tifosi della Juventus che con il serbo tornano a sperare di tornare nel calcio che conta. E tra questi c’è uno juventino Doc come Massimo Giletti che non nasconde la sua euforia per il grande colpo della società bianconera. Il noto conduttore di “Non è L’Arena” a Notizie.com, esprime tutta la sua gioia per l’acquisto in questo mercato invernale: “Sono contento, Vlahovic è un centravanti vero che ci risolve tanti problemi, non tutti eh, ma tanti. Devo dire che questa difficoltà che vedevo nel rinnovo di Dybala la interpretavo come un evidente esistenza di un piano alternativo forte, legato a un centravanti, ero sicuro che si stessero muovendo su Vlahovic, ma non pensavo così velocemente“.
Il giornalista già pensa in grande, anche se non disdegna qualche riflessione sul futuro. Il suo ragionamento sembra quasi da dirigente: “Certo ci sono dei destini incrociati, anche perché l’arrivo di Vlahovic mette alle spalle e contro il muro sia Dybala, che deve scendere dalle sue pretese, ma anche Morata. Se fossi la Juve cercherei di trattenere anche lo spagnolo, seppur i costi sono importanti, me ne rendo conto. Ma le grandi squadre devono avere due punte vere, non certo un solo attaccante. Può capitare un infortunio, il Covid, d’altra parte so pure che devi pagare 35 milioni il suo riscatto e non è poco, magari resta fino al termine della stagione, poi si vede. C’è il campionato e la Coppa Campioni“.
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“Vlahovic è la nuova generazione Juve, Dybala deve capire il momento”
E proprio sul talento argentino, Giletti a Notizie.com non sembra essere molto tenero al riguardo: “Dybala e la sua storia ci regalano tanti punti interrogativi. Prima di tutto credo che il ragazzo deve capire il momento che stiamo vivendo, anche perché, obiettivamente, ha influito poco negli ultimi quattro anni, anche a causa di infortuni non ha giocato molto, anche se il mensile della Juve arrivava sempre. Ora con l’arrivo di Vlahovic si deve dare una bella svegliata e dare una mano. Il serbo è un centravanti vero, se la Joya sta bene si potrebbe pensare di riproporre una coppia come si faceva con Higuain e lo stesso Dybala, nell’immediato, ma anche per il futuro. Le valutazioni da fare sono tante, l’età di Dybala su tutto“.
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E su Vlahovic, c’è pura allegria, euforia allo stato puro, ma anche tanta pazienza che bisogna avere per un ragazzo che indosserà una maglia pesante: “Uno così risolve tanto, è un ragazzo giovane, ma che ha delle qualità caratteriali impressionanti. Si capisce da come esulta dopo il gol, dalla rabbia che ha, dalla voglia che ha di mangiare l’erba come mi diceva tempo fa Dino Zoff, uno di quelli che finisce la partita dopo aver arato il campo. Ha una rabbia sportiva e cattiveria che purtroppo da un po’ manca alla Juve. Ed è la nota dolente di questi ultimi anni, I giocatori hanno incassato tanto, per me più di qualcuno si è imborghesito e non sappiano più soffrire. E questo fa la differenza con le squadre che adesso ci sono davanti“. L’ennesimo colpo che arriva dalla Fiorentina, il gioiello di una squadra rivale: “Ma io non sono uno juventino che ha rancore, a me Napoli e Fiorentina sono simpatiche, non le odio certo. Ho scherzato col mio amico Carlo Conti gli ho detto: ce lo prendiamo Carletto, mi spiace e lui mi ha risposto simpaticamente: no lui no ti prego”
“Ora ci vuole il coraggio di puntare su giovani italiani, i giocatori attuali li vedo imborghesiti, non sanno più soffrire, e si vede con le altre squadre”
Non ha dubbi Massimo Giletti che l’arrivo di questo centravanti serbo potrà fare la differenza anche da quel punto di vista per il presente, ma anche e soprattutto per il futuro: “Bisogna aspettarlo e non pretendere subito tutto. Vlahovic gioca nella Fiorentina con uomini intorno che hanno grandi qualità tecniche, negli ultimi trenta metri noi abbiamo grandi difficoltà avere Vlahovic va bene, ma devi avere pure chi gli mette la palla nel modo e nella maniera giusta“.
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L’ultimo pensiero del giornalista di La 7 è su qualche dirigente del passato: “Ho un pizzico di rammarico e di speranza anche per un “pizzino” di Paratici che venne ritrovato in un bar, dove c’era scritto che si voleva puntare su giovani italiani, ecco sarebbe questa la mossa coraggiosa d fare. Il Dna della Juve, quella che vinceva, era una squadra composta da italiani, e non è un caso che quest’ultima fase di declino vede meno italiani in campo, la società deve meditare”. “Bisogna avere il coraggio di puntare su giovani italiani – conclude Giletti a Notizie.com –, purtroppo la vedo la differenza, peccato per uno come Pellegrini che avevamo in mano. Zaniolo? Giocatore dirompente, ma i problemi fisici che ha avuto sono seri per uno così giovane. Milinkovic? Ottimo nome, ma vorrei gli italiani. Per il presente, abbiamo perso Chiesa, e solo Dybala e Cuadrado saltano l’uomo ed è troppo poco, ci manca il play. La Juve deve avere piedi per terra“.