Il tennista russo approda alle semifinali del primo grande torneo stagionale ma a fine partita, durante l’intervista si lascia andare
E’ uno dei più bravi tennisti al mondo, non a caso è il numero due del circuito. Di lui si sa ogni cosa, soprattutto la sua ambizione sfrenata nel diventare il nuovo numero uno del tennis mondiale. E’ brillante in campo, ma anche nella vita, Daniil Medvedev e non è uno che ha filtri o che usa la diplomazia. Quello che pensa dice, da sempre è così. E, alla fine della partita con il canadese Auger-Ailassime, battuto in cinque set durissimi, durante la consueta intervista di fine gara sul campo, ha spiegato la sua gara e le difficoltà che ha avuto.
“Il mio avversario è stato bravissimo, mi stava prendendo a pallate, ma a un certo punto ho pensato: cosa avrebbe fatto Novak?”. Daniil non è riuscito nemmeno a finire la frase che subito la gente l’ha inondato di assordanti fischi, ma lui, un po’ imbarazzato, se ne è fregato e col sorriso ha continuato a parlare. “Capisco che la cosa non vi piacerà (il tennista si riferisce alla gente che fischia), ma lui è uno dei più grandi come Nadal o Federer, quindi per me resta un esempio da seguire…”.
Per Medvedev arrivare in semifinale agli Australian Open è un grandissimo traguardo, anche perché, mancando Djokovic, è lui il favorito principale alla vittoria finale, ma c’è un piccolo rimpianto: “Ho fatto una partita strana, non sono andato bene all’inizio, dove Auger-Ailassime mi ha preso davvero a pallate, non ha sbagliato niente, poi Novak nella mia testa mi ha ispirato e sono partito, giocando meglio. Ho visto la percentuale delle prime palle e devo fare i complimenti a me stesso”.
Da come parla, il russo sembra sempre che se la tiri, ma la sua è in parte consapevolezza nei propri mezzi e anche un modo di difendersi. “Sembro sicuro e spocchioso, ma la verità è che me la faccio sempre sotto perché sono un timido”, ha sempre riconosciuto il tennista in tante sue interviste. Di sicuro il suo modello, e non l’ha mai nascosto, è Novak Djokovic e la sua assenza è fonte di dispiacere. “Quando giochi in uno dei tornei più importanti del mondo, vuoi primeggiare su tutti per vedere a che livello sei arrivato e il fatto che non ci sia Novak, mi dispiace proprio per questo. Lui in questo momento è il migliore del mondo e mi sarebbe piaciuto affrontarlo…”.