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Cronaca

Torino, avena dell’est Europa spacciata per biologica: maxi sequestro per 780 tonnellate

Published by
Chiara Feleppa

I carabinieri del Nas di Torino che, nei giorni scorsi, hanno sequestrato 780 tonnellate d’avena, per un valore di 4 milioni e 800mila euro

780 tonnellate di cereali contenute in 4 silos, in un mulino della Val Sangone. Sono questi i numeri dell’operazione dei carabinieri del Nas di Torino che, nei giorni scorsi, hanno sequestrato dell’avena per 780 tonnellate. Il materiale posto sotto sequestro era contenuto in 4 silos e in 400 “big bag”. Enorme il valore economico, pari a 4 milioni e 800mila euro.

A contenere l’avena erano invece 2 depositi non autorizzati, ritrovati in condizioni igienico sanitarie non ottimali. Sono state anche rinvenute 6 tonnellate di prodotti alimentari di scarto, pronti per essere riutilizzati come prodotti biologici. 195 kg del materiale era stato invece etichettato come biologico ma, in realtà, la provenienza era dell’Est Europa.  Mancavano anche indicazioni relative alla tracciabilità del prodotto.

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l titolare dell’attività è stato denunciato per frode nell’esercizio del commercio e utilizzo di alimenti in cattivo stato di conservazione. All’interno dei magazzini, infatti, sono state ritrovate ragnatele, insetti e muffa.  La frode nell’esercizio del commercio è disciplinata dall’art. 515 Codice Penale che stabilisce che “chiunque, nell’esercizio di una attività commerciale, ovvero in uno spaccio aperto al pubblico, consegna all’acquirente una cosa mobile per un’altra, ovvero una cosa mobile, per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a euro 2.065. Se si tratta di oggetti preziosi, la pena è della reclusione fino a tre anni o della multa non inferiore a euro 103″.

Come informa Agi, “l’attività rientra nell’ambito di una più ampia campagna di controllo disposta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute rivolta al contrasto del fenomeno illecito della contraffazione alimentare per la salvaguardia delle tecniche impiegate nell’agricoltura per lo sviluppo e il mantenimento delle biodiversità”.

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Chiara Feleppa