Ha iniziato la carriera al centro, ha virato nel centrodestra (con Berlusconi) e ha chiuso nelle fila del Pd. Chi lo conosce dice: “Ha una visione unificante”
Tutto pronto per il quarto giorno di votazioni al Quirinale. Per molti l’ultima curva prima del traguardo. Dopo tre giorni di schede bianche, di incontri, conferenze stampa, battibecchi a distanza, si sta lentamente arrivando alla resa dei conti. Si stringe il cerchio attorno al possibile nome in grado di far superare l’impasse tra le forze politiche. E quello di Pier Ferdinando Casini, potrebbe essere sul tavolo del centrodestra. Un nome che avrebbe (condizionale d’obbligo) il benestare di Silvio Berlusconi e sarebbe ben visto a sinistra.
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Nella sua lunga carriera politica Casini ha iniziato al centro, ha virato a destra partecipando all’ascesa politica di Silvio Berlusconi (con il quale ha stretto una lunga alleanza che lo ha portato ad essere una delle forze del Polo delle libertà) e ha chiuso nel centrosinistra (è stato eletto nelle ultime elezioni con il Pd). L’ex presidente della Camera ha ricevuto 52 voti in occasione della terza votazione, e la sua candidatura è spinta dai centristi. “Se fosse il centrodestra a proporlo, il centrosinistra non potrebbe non votarlo”, è il ragionamento che viene fatto. Nulla però è chiuso, tanto che secondo alcuni non sarebbe ancora tramontata del tutto l’ipotesi che porta alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati.
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Su Casini si è espresso Clemente Mastella, sindaco di Benevento. Uno dei politici che conosce meglio l’ex presidente della Camera: “Conosco Casini da tantissimi anni, mi lega un rapporto di amicizia, che ci ha fatto superare anche momenti di difficoltà. Per cultura, per stile, Casini ha una visione unificante di profondo dialogo e di rispetto nei confronti di tutti e questa visione è l’unica che lo accompagnerebbe anche in questa interminabile e, a volte, scomposta situazione politica. Io, però, che sono un po’ più intemperante, se va avanti così consiglierei a Casini di consentire il voto in Aula sulla sua persona, perché sono tantissimi in Parlamento ad avere stima e fiducia in lui e a ritenere che possa essere, in questo momento, un eccellente e unitario capo dello Stato“.
Ancor più diretto Gianfranco Rotondi: ” L’elezione di Casini non mi dispiace. Siamo amici, non è mai scoppiata l’intimità, ma questi sono i rapporti più duraturi. Mi preoccupa di più l’operazione politica sottesa: la cessione dello scettro di Berlusconi a Renzi, senza garanzie”, ha chiarito l’esponente di Forza Italia.