Il presidente del club viola, nonostante gli sforzi, proprio non riesce ad entrare nel cuore dei fiorentini. Eppure i conti sono tutti a posto
“Nessuno è come me“. E quando lo dice, Rocco Commisso lo pensa per davvero. Ma non tanto per spocchia e presunzione, quanto perché non ci sono presidente che mettono denaro contante all’interno della società come ha fatto lui, soprattutto di questi tempi. La Fiorentina non ha debiti finanziari con nessuno, può contare su un patrimonio netto di 153 milioni, su un azionista, cioè lui, che ha versato direttamente nelle casse 75 milioni (solo nell’ultimo esercizio) più altri 25 milioni con la sponsorizzazione della Mediacom Communications che, guarda caso, è sempre sua. E adesso, dopo che ci era riuscito con Chiesa un anno e mezzo fa, con Vlahovic, ceduto (come per Chiesa) all'”odiata” Juve, farà entrare nelle casse della società 75 milioni. Mica male per un novellino che è nel calcio italiano da meno di tre anni.
E’ il calco all’americana, e non all’amatriciana (come ha ironizzato qualcuno in questi giorni) di Commisso che sembra una miscela di cuore e ragione, passione e programmazione. E in tutto. Incassa e risparmia. Ma per poi investire, non certo per tappare buchi come fanno tanti altri presidenti. Da non scordare che perfino la ragione sociale del club è stata modificata nell’ultimo mese dell’anno, senza troppa pubblicità.
L’Acf Fiorentina Spa è diventata Srl. Un modo per “razionalizzare l’organizzazione societaria“, si fa scrivere nell’atto notarile. E questo perché la srl costa meno, ma soprattutto da un punto di vista finanziario è più duttile e flessibile, meno adatta a partnership e per nulla alla quotazione in Borsa. Anche Salernitana, Sassuolo, Spezia Venezia hanno la medesima situazione societaria. E, probabilmente, ce ne saranno delle altre. Commisso è nato 71 anni fa in Calabria. E ha scalato le classifiche dei Paperoni. Forbes con 8,4 miliardi di dollari di patrimonio stimato lo ha messo al numero 98 tra i 400 miliardari americani del 2021, staccando di parecchio sia il patron del Milan, Paul Singer, che quello della Roma, Dan Friedkin accreditati di circa la metà.
Per capire, nel concreto, quanto è “forte” Commisso, bisogna guardare sempre nella Mediacom Communications Corporation. I conti del gruppo americano, che fornisce dati, video e servizi telefonici a 1,5 milioni di famiglie e aziende in 22 Stati, vengono pubblicati trimestralmente sul sito web. Tutte le società di Commisso hanno sede legale in Delaware (compresa Mediacom Communications Corporation che ha gli uffici a New York dove dichiara di avere «sede principale»). Ciò, oltre a garantire legittimi vantaggi fiscali, permette di mantenere una grande riservatezza. Mediacom non è quotata in Borsa, il Delaware ha una normativa tutt’altro che stringente in materia di trasparenza e dunque è tutto in regola. La curiosità è che le holding proprietarie di Roma, Milan, Venezia e Fiorentina hanno tutte sede in Delaware al medesimo indirizzo di Wilmington (1209 di Orange street) con identico numero di telefono. Il commercialista è lo stesso: The Corporation Trust Company. Strano, ma vero.