Partito Democratico Dottor Jekyll e Mr. Hyde: la proposta di un anno fa

Il 26 novembre 2021 gli esponenti del Partito Democratico presentarono una proposta che stona con ciò che è accaduto oggi

Enrico Letta e tutto il Pd sono stati i più grandi sponsor della rielezione di Sergio Mattarella. Il numero uno dei democratici ha spinto, sin dai primi giorni per riconfermare al Colle il presidente uscente, giudicandolo il più meritevole del ruolo. Una scelta condivisa da tutto il partito e dagli alleati storici.

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Letta
Enrico Letta leader del Partito Democratico

Intorno al nome di Mattarella c’è stata una larghissima adesione. Il Pd ha festeggiato a lungo la sua conferma, anche attraverso un tweet (pubblicato pochi secondi dopo la chiusura dello spoglio) in cui augura al siciliano “Buon Lavoro”. Peccato però che circa un anno fa, all’interno dello stesso partito si respirava un’aria completamente diversa. Non solo non si sponsorizzava la sua conferma, ma si chiedeva addirittura di abolire la possibilità di una seconda elezione di un capo dello Stato.

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Il 26 novembre 2021 Il Pd, a firma dei senatori Dario Parrini, Luigi Zanda e Gianclaudio Bressa, depositò un disegno di legge costituzionale che chiedeva la modifica degli articoli 85 e 88 della Costituzione, vietando la rieleggibilità del presidente della Repubblica e abrogando anche il semestre bianco. Si, avete capito bene: il Partito Democratico si mosse con forza per evitare di rieleggere il Presidente della Repubblica ed evitare la ripetizione di ciò che accadde con Giorgio Napolitano.

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Nell’articolo 1 del ddl si chiese di aggiungere al primo comma dell’articolo 85 della Costituzione che il presidente della Repubblica “non è rieleggibile”. L’articolo 2 del ddl chiese di abrogare il secondo comma dell’articolo 88, ovvero il semestre bianco quando il presidente della Repubblica non può sciogliere le Camere o una di esse negli ultimi sei mesi del suo mandato. I presentatori del ddl ricordarono che già “in sede di assemblea costituente si pose il tema dell’opportunità di introdurre limiti alla rielezione del Presidente della Repubblica” e ripercorrono dichiarazioni di ex presidenti della Repubblica nel senso del divieto di una rielezione e contrari al semestre bianco. Ma, hanno sostenuto Parrini, Zanda e Bressa, “il conferimento, nel 2013, di un secondo mandato al presidente Napolitano – che peraltro aveva più volte manifestato una diversa volontà – ha senza dubbio cambiato i termini della questione, che da mera possibilità teorica si è tradotta in precedente, e invita a interrogarsi sull’opportunità di riprendere e tradurre in norma argomentazioni così autorevolmente espresse”. Cosa è cambiato nel giro di un anno? Quali novità hanno spinto gli esponenti del Pd a cambiare idea?

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