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Cronaca

Corea del Nord, ancora un missile in mare: “Rara potenza, seria minaccia”

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Francesco P

Settimo test balistico della Corea del Nord in un mese: la potenza del missile preoccupa il Giappone e la Corea del Sud.

Il più potente dal 2017, il settimo sganciato in barba a divieti e proclami in meno di un mese. Il missile rilevato dal Giappone è l’ennesimo test balistico messo in piedi da Pyongyang nonostante “gli avvertimenti” in arrivo dai paesi vicini e dall’occidente.

Ancora un test con un missile ipersonico da parte della Corea del Nord © Ansa

Una minaccia seria, almeno secondo le ricostruzioni in arrivo da Seul e Tokyo. Si tratterebbe infatti non solo di un continuo percorso di test sulle armi in possesso della Corea del Nord, ma anche di una sperimentazione diversa, per potenza e raggio d’azione. Si stima infatti che il razzo abbia raggiunto un’altitudine massima di 2mila chilometri e abbia volato per circa 800 chilometri per mezz’ora.

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Sarebbe partito dalla provincia settentrionale di Jagang, così come gli altri caduti nel mare del Giappone nel mese di gennaio. Tutti missili ipersonici, che preoccupano Tokyo e Corea del Sud, immediatamente pronte a ribadire che l’atteggiamento di Pyongyang è una minaccia ormai seria.

Corea de Nord: lanciato il missile più potente dal 2017. Clima teso

Kim Jong Un (Getty Images)

L’ultimo razzo lanciato dalla Corea del Nord è simile all’Hwasong-12, partito nel 2017. All’epoca si stimò che la potenza avrebbe consentito a Kim Jong-Un di avere a disposizione un’arma in grado di minacciare la serenità delle nazioni vicine. L’ultimo test balistico crea quindi forti tensioni. Non solo per la potenza, ma anche per la frequenza con cui proseguono i test.

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La Corea del Sud afferma che Pyongyang “è vicina alla rottura della moratoria autoimposta”, e che “il percorso di test effettuati è identico a quello del 2017”, anno in cui si toccò la tensione massima. Dal Giappone piovono accuse ancora più pesanti e sottolineano che questo susseguirsi di test rappresenta ormai un concreto pericolo per la nazione. Si attendono quindi reazioni anche dall’occidente, ma i numeri iniziano a destare ansie e timori. Non solo per i frequenti lanci vicini alle coste nipponiche, ma anche per la potenza delle armi e dei sospetti su un continuo lavoro mirato ad alimentare la potenza balistica di Pyongyang.

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