Settimo test balistico della Corea del Nord in un mese: la potenza del missile preoccupa il Giappone e la Corea del Sud.
Il piĂš potente dal 2017, il settimo sganciato in barba a divieti e proclami in meno di un mese. Il missile rilevato dal Giappone è lâennesimo test balistico messo in piedi da Pyongyang nonostante âgli avvertimentiâ in arrivo dai paesi vicini e dallâoccidente.
Una minaccia seria, almeno secondo le ricostruzioni in arrivo da Seul e Tokyo. Si tratterebbe infatti non solo di un continuo percorso di test sulle armi in possesso della Corea del Nord, ma anche di una sperimentazione diversa, per potenza e raggio dâazione. Si stima infatti che il razzo abbia raggiunto unâaltitudine massima di 2mila chilometri e abbia volato per circa 800 chilometri per mezzâora.
Leggi anche:Â Corea del Nord, lancio di un missile ipersonico: la situazione
Sarebbe partito dalla provincia settentrionale di Jagang, cosĂŹ come gli altri caduti nel mare del Giappone nel mese di gennaio. Tutti missili ipersonici, che preoccupano Tokyo e Corea del Sud, immediatamente pronte a ribadire che lâatteggiamento di Pyongyang è una minaccia ormai seria.
Lâultimo razzo lanciato dalla Corea del Nord è simile allâHwasong-12, partito nel 2017. Allâepoca si stimò che la potenza avrebbe consentito a Kim Jong-Un di avere a disposizione unâarma in grado di minacciare la serenitĂ delle nazioni vicine. Lâultimo test balistico crea quindi forti tensioni. Non solo per la potenza, ma anche per la frequenza con cui proseguono i test.
Leggi anche:Â In Corea del Nord sarĂ vietato ridere e bere per 11 giorni
La Corea del Sud afferma che Pyongyang âè vicina alla rottura della moratoria autoimpostaâ, e che âil percorso di test effettuati è identico a quello del 2017â, anno in cui si toccò la tensione massima. Dal Giappone piovono accuse ancora piĂš pesanti e sottolineano che questo susseguirsi di test rappresenta ormai un concreto pericolo per la nazione. Si attendono quindi reazioni anche dallâoccidente, ma i numeri iniziano a destare ansie e timori. Non solo per i frequenti lanci vicini alle coste nipponiche, ma anche per la potenza delle armi e dei sospetti su un continuo lavoro mirato ad alimentare la potenza balistica di Pyongyang.