Covid, scuola in Dad: il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Milano, Mauro Zeni, ha lanciato l’allarme nei confronti dei bambini che possono essere danneggiati nuovamente da questa scelta
Il periodo che stiamo vivendo, da due anni a questa parte, non è assolutamente dei più semplici. Inutile continuare a ribadire che il Covid ha stravolto completamente le nostre vite e le ha cambiate soprattutto. Per quanto riguarda i bambini che vanno ancora a scuola, inoltre, le cose si sono notevolmente trasformate.
Per Mauro Zeni, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi di Milano, in negativo. Proprio quest’ultimo ha voluto lanciare un allarme nei confronti proprio dei ragazzi. I casi di autolesionismo, giorno dopo giorno, continuano ad aumentare.
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C’è addirittura chi non vuole più tornare a scuola dopo aver effettuato la quarantena. Secondo lo stesso Zeni la Dad (Didattica a Distanza) ha causato non pochi problemi e ne sta creando ulteriormente. Soprattutto psicologici, problemi alimentari ed anche il “rifiuto della socialità“. Il preside ci ha tenuto a ribadire che non sono situazioni assolutamente da non sottovalutare.
Numeri, per nulla positivi, arrivano anche dal Congresso nazionale del Sinpf, la Società italiana di neuropsicofarmacologia. Pare che un ragazzo su quattro ha i sintomi clinici della depressione e uno su 5 i disturbo d’ansia. Numeri che sono aumentati dopo l’inizio della pandemia e che non devono essere assolutamente sottovalutati. Proprio nella regione Lombardia i dati relativi alle persone contagiate nelle scuole è aumentato a vista d’occhio. Un problema non da poco.
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Quasi 10mila classi sono finite in isolamento: di conseguenza più di 115mila alunni stanno effettuando le lezioni direttamente da casa poiché positivi oppure stati a contatti con soggetti che hanno contratto il virus. Zeni, concludendo, spera in un aiuto da parte del Governo che possa cambiare le regole, ma il problema legato alla salute degli alunni rimane.