Guido Rasi analizza i numeri rispondendo ad una domanda chiara: la terza dose del vaccino potrebbe essere l’ultima e fornire Green pass illimitato?
Contagi in calo, ospedalizzazioni e terapie intensive con trend incoraggianti e una situazione che inizia a destare speranza. Il professor Guido Rasi, consulente del generale Francesco Figliuolo, a Che tempo che fa ha chiarito quali potrebbero essere i prossimi passaggi e le eventuale modifiche.
Saranno i numeri e gli indicatori a tracciare le mosse future, ma si inizia a riflettere su passaggi da mettere in cantiere ed eventualmente rendere ufficiali. I temi caldi sono i soliti. Green pass e durata, restrizioni, vaccinazioni.
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Si intrecciano inevitabilmente, con aperture che potrebbero cambiare gli scenari aprendo una nuova fase. Guido Rasi ha chiarito alcuni aspetti delle possibili future linee guida, basate chiaramente su dati statistici. “Green pass illimitato per chi è vaccinato con la terza dose? E’ una delle misure al vaglio – ha svelato-, ha una grossa base obiettiva. Le possibilità che un soggetto non vaccinato possa morire sono 33 volte più alte rispetto a chi ha incassato le dosi. Sono dati del 22 gennaio, non c’è bisogno di commentarli”. Poi alcuni segnali d’apertura in merito all’allentamento delle restrizioni.
La chiave per sbloccare le restrizioni è tutta nell’impatto della variante Omicron. Guido Rasi, basandosi sui numeri e sull’andamento della pandemia, chiarisce alcuni aspetti che potrebbero cambiare lo scenario, sia nelle limitazioni imposte dai decreti che nella campagna vaccinale. “L’analisi dei dati dell’Iss, riafferma che il 95% dei casi di Covid vengono da Omicron – osserva Rasi – e tutto ciò impone modifiche. Omicron ha un’incubazione più breve, colpisce più in fretta e provoca tante infezioni, ma se si parla di persone vaccinate con 2 o 3 dosi, le restrizioni possono essere molto inferiori”.
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Variazioni quindi, forse non ancora giustificate dai numeri attuali ma in cantiere se l’andamento della pandemia confermerà il calo degli indicatori. “I contagi stanno calando lentamente – ha affermato Rasi – e il trend è incoraggiante. C’è un segnale di ripresa, ma 100mila contagi e 21mila ricoveri non consentono di fare cose azzardate. Abbiamo avuto 235 decessi, sono il risultato di quello che è successo 10-20 giorni fa. Questi numeri in Italia restano ancora alti”. Quindi? “Bisogna chiedersi cosa c’è dietro nei territori in cui le cose vanno meglio. Si ricovera più in fretta, con terapie o misure più adeguate? Bisogna iniziare a fare una forte riflessione”. Anche sul booster nei bambini. “Bisogna pensarci bene. Loro potrebbero trarre molti benefici, ed essere immuni non solo dall’infezione ma anche dalla malattia. Probabilmente ne vale la pena, ovviamente se non circola più il virus saremo molto contenti di non doverla fare”.