Secondo quanto denunciato dai familiari, la donna sarebbe stata colpita da setticemia
Si chiamava Agnieszka T, aveva 37 anni ed era originaria di Czestochowa, nel sud del Paese. Eâ lei unâaltra vittima della legge antiaborto che in Polonia continua ad avere conseguenze, anche molto gravi, su molte vite spezzate. I medici si sono rifiutati di praticare lâinterruzione di gravidanza alla donna dopo la morte di uno dei due feti gemelli e hanno atteso anche il decesso del secondo. Di conseguenza, la donna sarebbe stata colpita da setticemia, secondo quanto denunciato dai familiari.
Secondo le accuse dei parenti della donna, i medici si sono rifiutati di operarla in seguito alla morte di uno dei feti gemelli durante il primo trimestre della gravidanza. La procedura è stata rimandata fino alla morte del secondo feto avvenuta una settimana dopo. La donna è morta a un mese dal ricovero, il 21 dicembre scorso e le accuse si sono dirette verso lâospedale che, a sua volta, si è difeso sostenendo di aver fatto di tutto per salvarla. La Procura ha aperto unâinchiesta mentre per le strade continuano le proteste e le fiaccolate a sostegno della donna, giĂ madre di tre figli.
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âContinuiamo a protestare affinchĂŠ nessun altro muoiaâ, ha detto ai media polacchi Marta Lempart, organizzatrice dei cortei, come riporta Il Fatto quotidiano. Il movimento All-Poland Womenâs Strike, che sostiene che la legge antiaborto sia in realtĂ una legge che uccide e non tutela, ha invitato tutte le persone a protestare. A novembre câera stato un altro caso simile, quello di Iza. Migliaia di manifestanti si erano radunati in un tribunale a Varsavia diretti verso il Ministero della Salute, dove hanno acceso candele in memoria della donna, secondo i manifestanti vittima della nuova legge sullâaborto. Manifestazioni si sono svolte anche in altre cittĂ . La donna era incinta di 22 settimane, ma il suo bambino non è riuscito a sopravvivere ed è morta in ospedale per shock settico.
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Agnieszka, invece, è deceduta il 25 gennaio, dopo settimane di atroci dolori. La famiglia sostiene sia morta di setticemia, ma lâospedale non ha ancora identificato ufficialmente la causa del decesso. Lâospedale ha dichiarato di aver âintrapreso tutte le azioni possibili e richieste per salvare la vita dei bambini e della paziente e che il comportamento dei medici non è stato influenzato da nientâaltro che considerazioni mediche e la cura della paziente e i suoi bambiniâ.