Il leader dei socialisti Antonio Costa ha sbancato tutti i concorrenti. “La maggioranza assoluta non è un potere assoluto”
Le elezioni che si sono concluse in Portogallo, hanno avuto un esito ben definito. Il primo ministro socialista Antonio Costa ha sbancato, sconfiggendo tutti i concorrenti con un punteggio che gli permette di formare una maggioranza monopartitica in Parlamento. Dalle urne esce con forza anche l’estrema destra, che ha visto crescere i propri numeri.
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Gli elettori hanno dato al Partito socialista, che ha in Costa candidato, la maggioranza assoluta, con numeri che superano più della metà dei seggi. La sinistra ha ottenuto il maggior numero di voti in 213 comuni. Per i sondaggi Costa era gomito a gomito con l’opposizione di centrodestra, ma dalle urne è uscito ancor più rafforzato, migliorando i numeri del 2019. La vittoria schiacciante gli consentirà di non dipenderà più dai suoi ex alleati della sinistra radicale, che avevano provocato le elezioni anticipate rifiutando la bozza di bilancio per il 2022. L’ex sindaco di Lisbona, 60 anni, è salito al potere nel 2015 suggellando un’unione di sinistra senza precedenti dalla Rivoluzione dei garofani del 1974, quando non aveva nemmeno vinto quelle elezioni.
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I risultati evidenziano che la sinistra è maggioranza nel 69% dei 308 comuni portoghesi, ottenendo la maggioranza in 13 dei 18 distretti: Castelo Branco, Portalegre, Setúbal, Coimbra, Guarda, Évora, Beja, Porto, Viana do Castelo, Braga, Santarém, Lisbona e Faro. La sinistra guidata da Costa è maggioranza anche nella regione autonoma delle Azzorre. “La maggioranza assoluta non è potere assoluto” ha fatto sapare Costa nel suo discorso promettendo una “maggioranza di dialogo per riconciliare i portoghesi con le maggioranze assolute”. Il principale rivale di Costa, Rui Rio del Partito Social Democratico (centro-destra), è stato uno dei principali sconfitti nonostante i sondaggi della vigilia lo indicassero quasi alla pari. In forte crescita anche l’estrema destra, che ha visto crescere i voti e la presenza in Parlamento.