L’ex re del calcio-mercato ricorda il presidente: “Può sorprendere, ma era un gentiluomo, tosto e ride nelle trattative, ma che competenza aveva”
Per molti è stato un gran presidente, che ha portato prima il Venezia e soprattutto il Palermo ai vertici del calcio italiano. Maurizio Zamparini ha quasi creato un sistema, scovando talenti e trasformandoli in campioni, vendendoli poi a peso d’oro. Cavani e Dybala gli esempi più lampanti. E a confermarlo anche Luciano Moggi, all’epoca, non solo dirigente della Juve, ma autentico re del calcio-mercato. “Lo ricordo bene e anche con affetto Zamparini che era sicuramente un appassionato di calcio e un grandissimo competente“, ricorda l’ex dirigente ora giornalista a Notizie.com.
Non si sono scontrati tante volte sul mercato, solo in un’occasione, ma non successe granchè. “Nelle trattative era uno tosto, Maurizio, sapeva come parlare e cosa dire – racconta Moggi a Notizie.com -. Non era semplice negoziare con lui, anche se io e lui facemmo solo Miccoli, ma non fu così tremendo anche perché lo voleva fortemente e noi volevamo cederlo. Fu un bene per il Palermo, per Zamparini e per il ragazzo. Diciamo che anche nel mercato sapeva destreggiarsi perché era abile, perché era competente e sapeva esercitare bene il suo mestiere di imprenditore”.
“Era un gentiluomo, di parola, l’unico neo gli allenatori”
Difetti ne aveva, nessuno è perfetto, soprattutto nel mondo del calcio. E uno di quelli di Maurizio Zamparini era il suo rapporto con gli allenatori: “Ribadisco che la sua passione per il calcio era infinita per non parlare della sua competenza, potevi parlare con lui per ore. Certo con gli allenatori, magari, non aveva un gran feeling. Era famoso nel prendere allenatori e sostituirli durante l’anno o dopo solo un anno, anche se avevano fatto bene. Lui capiva di calcio, talmente tanto che, per me, mandava via gli allenatori perché voleva allenare lui la squadra, scherzando ogni tanto lo diceva, ma erano battute. Di sicuro durante le partita tra primo e secondo tempo, dava indicazioni e diceva cosa si doveva fare o meno, ma guardate che capiva di calcio, e anche tanto”
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Per Luciano Moggi, la scomparsa di Maurizio Zamparini è “una grande perdita” sotto il profilo “umano” ma anche di competenza “calcistica“. “A mio modo di vedere è stato anche un grande amministratore, nelle sue aziende, ma nel calcio soprattutto. Si sta parlando di una grande persona, basta vedere tutto quello che ha fatto non solo nel calcio. Ha fatto calcio a livelli importanti. E ci riusciva perché sapeva che tipo di giocatori andare a prendere, non è da tutti saper fare calcio e lui l’ha fatto in maniera egregia. Almeno secondo me“.