Gli ex giocatori delusi. D’Amico: “Sempre i soliti errori”, Ramabudi: “E ora Sarri che dirà”. Gli Ultras danno appuntamento a Formello
Delusione, rabbia e amarezza. Queste le sensazioni che si sono registrate, all’indomani dell’ultimo giorno di calciomercato invernale, nella tifoseria della Lazio. Il club biancoceleste ha chiuso con l’acquisto di Cabral, giovane attaccante esterno portoghese e con il tesseramento di Kamenovic, arrivato dopo mesi di attesa e di battaglie interne.
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Nessun colpo eclatante, nessun rinforzo di prestigio per accontentare l’allenatore e la piazza. Nell’ambiente biancoceleste monta la rabbia. I tifosi si sono sfogati nelle radio e sui social, incolpando il presidente Claudio Lotito e il Direttore Sportivo Igli Tare. Ma cosa ne pensano gli addetti ai lavori? “Siamo alle solite – dichiara Vincenzo D’Amico, campione d’Italia con la Lazio del 1974 – l’ennesimo passo falso in sede di mercato. Un mercato così non merita più di due parole: tutto sbagliato. Serviva un vice Immobile ed è stato acquistato un attaccante esterno, ruolo dove eravamo ampiamente coperti. Serviva un difensore ed è stato reintegrato Kamenovic, uno che Sarri vede da luglio e che non ha mai preso in considerazione. Non sono stati dati a Sarri i calciatori che lui si aspettava. Non è stato fatto nessun passo avanti Anzi”.
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Ancora più drastico Roberto Rambaudi, ala destra nella Lazio zemaniana e vincitore della Coppa Italia nel 1998. “Io ho visto le solite cose. Sul mercato per l’ennesima volta si è persa l’occasione di rinforzare la squadra e fare un passo avanti. Ma evidentemente non si vuole migliorare la dimensione della Lazio. Io però non me la prendo solo con Lotito e Tare, che sono colpevoli sia chiaro. Io mi aspettavo che Sarri uscisse allo scoperto e riuscisse a farsi comprare qualche rinforzo in più. Non potevo aspettarmelo da un allenatore giovane e proveniente dalla Primavera come Inzaghi, ma da Sarri si. Aspetto delle dichiarazioni chiare da parte sua, sennò devo pensare che sposi anche lui questo modo di lavorare e gli stessi obiettivi della società”.
Ma c’è anche chi prova ad andare oltre, come Riccardo Cucchi, storico radiocronista di Tutto il Calcio Minuto per Minuto e tifosi biancoceleste. “Capisco la delusione dei tifosi. Tutti noi avremmo voluto qualcosa di più, compreso Sarri. Ma dobbiamo renderci conto che i soldi necessari per fare il salto di qualità non ci sono. Molti non se ne rendono conto. E’ difficile accettare che esistono società come la Juve, con colossi alle spalle, che possono ricapitalizzare continuamente e permettersi acquisti di grande livello come Vlahovic”.
La Curva Nord intanto scende in campo. Annunciata per giovedì una contestazione a Formello. “La contestazione si fa allo stadio, sul campo, in presenza e non soltanto scrivendo sui social. Abbiamo assistito al solito calciomercato ridicolo e improvvisato, figlio di un progetto che non esiste. La Lazio è nostra e non di chi la gestisce! Ora basta chi veramente ha a cuore questa squadra lo dimostri adesso. Appuntamento giovedì 3 febbraio alle ore 13.00 fuori i cancelli di Formello per gridare tutto il nostro disprezzo nei confronti di questa società che se ne frega dei propri tifosi! A partire dal caro biglietti, fino alla campagna di indebolimento del mercato invernale! Mai un passo indietro, giù le mani dalla Lazio! Ultras Lazio”.