Ucraina, Draghi chiama Putin per risolvere la crisi

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha telefonato a Vladimir Putin per sottolineare l’importanza di risolvere le tensioni con l’Ucraina.

Mario Draghi e Vladimir Putin © Getty Images
Mario Draghi e Vladimir Putin © Getty Images

La situazione in Ucraina è sempre più preoccupante. Il timore di un’offensiva russa nelle terre ucraine è il sentimento prevalente nella politica internazionale. Tutte le nazioni che contano nello scacchiere geopolitico mondiale sono interessate a risolvere il conflitto in maniera permanente, a causa dell’impatto drammatico che tale guerra potrebbe avere in tutto il mondo. La paura è legata ad un intervento di altre nazioni a difesa dell’Ucraina, che potrebbe innescare conseguentemente uno scenario di vera e propria guerra mondiale.

Ma non è il caso di essere pessimisti, seppure la situazione non sia delle più rosee. Non sono ancora accaduti eventi irreparabili che facciano pensare all’inizio di un conflitto su larga scala, con l’intervento di molteplici paesi. Eppure, molte nazioni si stanno muovendo in anticipo per evitare tale scenario. In quest’ottica, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha deciso di chiamare telefonicamente il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Le due figure istituzionali hanno parlato della crisi ucraina e delle relazioni bilaterali.

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Il presidente Draghi ha parlato dell’importanza di adoperarsi al fine di effettuare una de-escalation delle tensioni tra Ucraina e Russia. Questo a causa delle conseguenze gravissime che potrebbero nascere in seguito ad un inasprimento della crisi. I due leader hanno concordato sull’impegno comune volto a trovare una soluzione durevole e sostenibile alla crisi in atto, con l’esigenza di ricostruire un clima di assoluta fiducia. Nella telefonata con Draghi, Vladimir Putin ha inoltre confermato al presidente Draghi la sua intenzione di “continuare a sostenere stabilmente l’Italia con forniture di gas”. Questo è quanto afferma il Cremlino.

Riguardo le minacce statunitensi sulla crisi ucraina, l’ambasciata russa a Washington ha dichiarato che non si tirerà indietro. Ciò è stato reso noto prima del colloquio telefonico tra il segretario di Stato Usa Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. “Non ci tireremo indietro e staremo sull’attenti. Ascolteremo le minacce delle sanzioni degli Stati Uniti”. Questo è quanto scritto dall’ambasciata su Facebook. L’ambasciata ha inoltre aggiunto che “è Washington, e non Mosca, a generare tensioni”.

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