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ESCLUSIVA – Luxuria: “Checco ti adoro, ma stavolta sei caduto in basso”

Published by
Daniele Magliocchetti

La favola sulle trans brasiliane non è piaciuta all’ex deputata: “Nessun moralismo, ma anche basta sull’impossibilità che un trans può essere femminile”

Scintille post-Sanremo atto due. Vladimir Luxuria punta il dito e va all’attacco di Checco Zalone. Il monologo sulla favola delle trans brasiliane portata sul palco dell’Ariston nella seconda serata non è piaciuta all’ex deputata,  attrice e personaggio tv. A Notizie.com si sfoga un po’ e precisa il suo punto di vista su quanto detto dal comico pugliese. “Ho apprezzato il prendere in giro, i falsi moralisti che condannano le trans e poi magari sono attratti e ci vanno – ha spiegato Luxuria -, ma oggi, per fortuna, con una trans ci puoi andare anche senza averla incontrata per forza di cose in un vicolo buio, ma anche e soprattutto in un ufficio, su un autobus, in un locale. Insomma, in un posto e in un ambiente che non debba essere losco e strano. Cioè anche basta, sempre questo cortocircuito tra transessualità e prostituzione ha un po stancato senza, ovviamente fare, nessun moralismo sulla prostituzione, sarebbe come a dire: dato che ci sono delle donne che si prostituiscono, allora quando si parla delle donne si parla solo di prostituzione

L’ex deputata ora attrice Vladimir Luxuria durante una conferenza stampa (foto Ansa)

Ha riso all’inizio del monologo, poi non più Vladimir Luxuria che è rimasta anche delusa dal fatto che sia stato proprio Checco Zalone, uno di quelli che non hanno schemi e che sono liberi e non hanno filtri, soprattutto nella comicità. “Fanne una di battuta sull’origine maschile della trans – ha sottolineato l’ex deputata a Notizie.com – non un continuo per prendere in giro il fatto che una trans non potrà mai essere femminile e rimarrà sempre un uomo che avrà il 48 di piedi. Io, ad esempio, sono alta 1,78 e porto il 41 come mia sorella, siamo proporzionate, non ho neanche il pomo D’Adamo, ma poi le battute in rima con “azzo”, la banana cioè ragazzi, per me è un po’ troppo, no? E dai su“.

“Un monologo che doveva condannare l’ipocrisia, ma è stato a sua volta ipocrito”

L’ex deputata Vladimir Luxuria (foto Ansa)

Vladimir Luxuria non l’ha mandata tanto giù. Il monologo di Checco Zalone  non l’ha capito da un certo punto di vista, con concetti sterili e vecchi: “Mi è sembrato un monologo che doveva condannare l’ipocrisia è sembrato ipocrita a sua volta. Ha voluto strizzare l’occhio poi però, per far ridere il popolino su tutte le battute che prendono in giro l’impossibilità di una trans di essere femminile, non mi è sembrato il Checco Zalone migliore”. Un fiume in piena, l’ex deputata con Notizie.com: “I suoi film li ho sempre trovati meravigliosi, soprattutto “Tolo Tolo” dove a mio parere c’è stata una maturazione artistica incredibile, ma il monologo è stato come un po’ ripetere quella roba di uomini sessuali, che mi fece ridere tanto, però secondo me facendo questi errori”.

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“E sia chiaro – prosegue Vladimir -, non sto dicendo che è roba da censurare, ma mi prendo un diritto di critica e a tratti mi è sembrato offensivo e un po’ anche ossessivo il rimarcare la maschilità di una trans come a dire che è inutile che ti fai le code tanto rimarrai sempre uno che porta il 48, e se vai con un uomo lo vuoi sodomizzare, del perché si chiamar Oreste, insomma mi è sembrato forzato e anche molto. Delle battute da “cinepanettone” degli anni passati, manco al bar perché le fanno meglio. Io credo che i comici si devono evolvere, troppo facile fare i comici sulla banana”. L’ex deputata cerca di andare a fondo e far capire che dietro ci possono essere persone che non l’hanno presa tanto bene quel che ha detto Zalone tra le risate generali. “Per chi ha vissuto certe cose, non ne voglio fare un dramma, ma non è stato piacevole, ve lo assicuro. Mi è sembrato un po’ troppo ossessivo nel rimarcare, trans uguale a prostituzione e se sei trans sei una donna fallita, e poco importa gli sforzi che puoi fare. Anche come sketch mi è sembrato poco riuscito, su uno va su un palco dove c’è stato Benigni, lo stesso Fiorello mi aspetto qualcosa di più, di diverso. Continuerò ovviamente ad amare Checco Zalone e a vedere i suoi film, ma ieri Checco mio sei caduto un po’ in basso“.

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Daniele Magliocchetti