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Gossip

“Diversità? Non mi piace come parola”: il monologo di Drusilla Foer a Sanremo

Published by
Chiara Feleppa

Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, incanta il pubblico di Sanremo 2022 nel corso della terza serata del Festival

Unica, irriverente, sempre con la risposta pronta: Drusilla Foer ha incantato il palco dell’Ariston nel corso della terza puntata del Festival, che l’ha vista affiancare Amadeus nel ruolo di co-conduttrice. E’ stata lei la vera protagonista della serata, complici la sua eleganza e il suo charme. Ha sceso la scalinata con naturalezza e poi, una volta sul palco, ha tenuto la scena senza imbarazzo, nascondendo quasi imbarazzo, timore e paura.

Dopo lo scambio di battute con Iva Zanicchi, è arrivato il monologo sull’unicità, con la voce quasi spezzata dall’emozione: “Diversità non mi piace come parola. Mi piace unicità. Per comprendere e accettare la propria unicità, bisogna capire come è composta e di cosa è fatta. Siamo fatti di cose belle: ambizioni, valori, convinzioni, talenti. Ma i talenti vanno allenati, seguiti. Le proprie convinzioni richiedono responsabilità, bisogna avere cura delle proprie forza. Immaginate quali dolori vanno affrontati, quale paure vanno esorcizzate, le fragilità vanno accudite“, ha detto Drusilla.

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Non è facile entrare in contatto con la propria unicità. Come si fa a tenere insieme tutte le cose che ci compongono? Si prendono per mano tutte le cose che ci abitano e si portano in alto, si sollevano insieme a noi nella purezza dell’aria, nella libertà del vento. In un grande abbraccio innamorato, urliamo ‘che bellezza: tutte queste cose sono io’. Sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto sarà più probabile aprirsi all’unicità dell’altro. Io sono una persona molto fortunata ad essere qui, ma vi chiedo un altro regalo”, aggiunge.

“Date un senso alla mia presenza su questo palco, tentiamo l’atto più rivoluzionario: l’ascolto. Ascoltiamoci, confrontiamoci gentilmente, accogliamo il dubbio, anche per essere certi che le nostre convinzioni non siano solo convenzioni. Liberiamoci dalla prigionia dell’immobilità”, ha continuato Drusilla. Un discorso che è piaciuto al pubblico, privo dei soliti chilchè ed improntato, invece, all’invito a riscoprire se stessi. Sui social, il coro di consensi e applausi e una richiesta: “Conduca il prossimo Festival!”

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Chiara Feleppa