Santa Maria Capua Vetere, violenze in carcere: arrivano le prime decisioni

Santa Maria Capua Vetere, si torna a parlare nuovamente delle violenze che ci sono state in carcere tempo fa ai danni dei detenuti che venivano picchiati dalla polizia all’interno dello stesso. Nel frattempo arrivano le prime decisioni ufficiali da parte della Procura

Santa Maria Capua Vetere, violenze nel carcere
Santa Maria Capua Vetere (screenshot video YouTube)

Come riportato in precedenza si torna a parlare nuovamente delle violenze che si sono verificate all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere di tantissimi mesi fa. Il motivo è molto chiaro visto che sono arrivate le prime decisioni ufficiali da parte della Procura.

In particolar modo nei confronti di un vice-ispettore della polizia penitenziaria che, lo scorso 6 aprile 2020 (in piena pandemia Covid) avrebbe prima avvicinato alcuni reclutati minacciando loro (sia fisicamente che verbalmente) per convincerli a rendere dichiarazioni a suo favore.

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Usando anche la violenza. Questo è quello che conferma direttamente la Procura che ha deciso di sospenderlo. In un primo momento avevano chiesto al gip la sospensione, dello stesso, per almeno sei mesi dal lavoro. Le accuse, nei suoi confronti, erano di “reato di intralcio alla giustizia“.

Violenze nel carcere Santa Maria Capua Vetere, sospeso poliziotto

Santa Maria Capua Vetere, violenze nel carcere
Santa Maria Capua Vetere (screenshot video YouTube)

A quanto pare l’uomo non rientrava in una delle 52 misure cautelari che erano state emesse proprio dal gip della città casertana. Riguardavano poliziotti funzionari del Dap  incastrati dalle telecamera mentre agivano, senza pietà, sui detenuti a suon di botte. Tra i carcerati c’è anche chi ha ammesso che qualcuno, appartenente alle forze dell’ordine, abbia urinato addosso a loro e li abbia continuamente minacciati di morte.

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Fino ad ora aveva continuato a lavorare, senza problemi, nel carcere dove era stato anche lui uno dei protagonisti dell’assalto nei confronti dei detenuti che sono stati malmenati (alcuni di loro anche a sangue). Questi ultimi avevano denunciato, il tutto, alle autorità ed hanno raccontato per filo e per segno quello che accadeva e quello che hanno vissuto.

 

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