In Marocco i soccorritori lavorano per evitare crolli ma sono vicini: Ryan è caduto in un pozzo martedì, una frana rallenta le operazioni.
Escavatori, 100 ore di lavoro, manovre senza sosta ma da effettuare con cautela per evitare qualsiasi rischio di crollo. I soccorritori hanno scavato per circa 30 metri di profondità.
Un cratere parallelo a quello del pozzo, a debita distanza per evitare movimenti del terreno. In seguito si proverà ad aprire un varco in orizzontale, in modo da salvare Ryan senza rischi. Il bambino è caduto nel pozzo martedì mentre giocava davanti casa a Tamrout. All’interno non c’era acqua, ma i 30 metri di profondità e la larghezza di circa 30 centimetri rendono tutto più complicato.
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Doveva essere messo in sicurezza ma era coperto solo con della plastica e del legno. Ryan è caduto ma sta bene. Ha mangiato, parla e chiede di vedere la mamma, muove gli arti. I soccorritori sono vicinissimi ma stanno procedendo con cautela.
Marocco, ai soccorritori manca poco per salvare Ryan

Vicini, ma non abbastanza da riuscire a completare le operazioni di salvataggio. I soccorritori lavorano con cautela, perché un eventuale crollo potrebbe nuovamente rallentare le operazioni. Da 4 giorni il piccolo Ryan è all’interno ma mancherebbe pochissimo.
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Il governo in Marocco in una seduta speciale ha chiarito che non ci saranno limiti a budget di spese per salvare la vita al bimbo, che intanto risponde e attende. La corsa contro il tempo però potrebbe finire presto. Mancherebbe infatti una stradina sotterranea orizzontale. La più difficile da costruire per evitare frane come l’ultima che ha bloccato i lavori, ma anche quella che ridarebbe la libertà al bimbo e la gioia ai soccorritori, esausti e impegnati da 4 giorni senza sosta per salvargli la vita.