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Gossip

Sanremo 2022, l’accusa choc di Adinolfi: “Gira droga dietro le quinte…”

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Chiara Feleppa

Il fondatore del Popolo della Famiglia lancia pesanti accuse ai cantanti in gara al Festival di Sanremo 

Neanche quest’anno Mario Adinolfi risparmia critiche al Festival di Sanremo. Il leader e fondatore del Popolo della Famiglia ha una parola per tutti, qualcuna decisamente di troppo. L’ultimo attacco è rivolto ai cantanti in gara al Festival, accusati di fare uso di sostanze stupefacenti.

“Mi pare evidente che qualche tipo di sostanza stupefacente possa circolare dietro le quinte: basta vedere alcune esibizioni…”, ha insinuato Adinolfi ai microfoni di Radio Roma, intervenendo sulla polemica rilanciata nei giorni scorsi dal deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone. Mollicone, commissario di Vigilanza Rai in quota Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione alla Commissione, proponendo di introdurre l’obbligo di esame tossicologico per gli artisti e per i conduttori di Sanremo.

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Le prime accuse erano arrivate già dopo la prima puntata del Festival, quando Adinolfi – seguito da Simone Pillon – aveva definito la gara canora assurda, accusando i protagonisti di essere “omosessuali, fluidi , mezzi nudi”. Insomma, un teatro degli orrori: “Una volta Sanremo era lo specchio del Paese. Ora pare un manicomio dove sono tutti omosessuali o “fluidi” e vanno in giro mezzi nudi e coi capelli pitturati manco fossimo tribù cheyenne. Poi in mezzo al caos ridancian-isterico spunta un Massimo Ranieri e ti ricordi di chi siamo”, ha scritto su twitter.

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Ospite del morning show “Diverso”, Adinolfi ha rincarato la dose, accusando i cantanti in gara di far uso di sostanze: “Penso ci sia una qualche diffusione di sostanze, sembra esserci secondo me in qualche performance un evidente intervento delle sostanze. Purtroppo mi dispiace perché sono ragazzi giovani, giovanissimi, ma l’evidenza è sotto gli occhi di tutti:  c’è sicuramente una diffusione della droga”.

Accuse anche per Drusilla Foer, il cui monologo avrebbe meritato un orario migliore. Ma non solo: “Gianluca Gori avrebbe meritato almeno di poter salutare il pubblico svestendo i panni femminili. Il monologo di Drusilla meritava un orario più consono. E nella mia idea di un festival non monotematico e ideologico come quello proposto dalla Rai di quest’anno, avrei voluto che il pubblico di Sanremo e di tutta Italia avesse potuto rendere omaggio a Gianluca Gori che dà corpo e anima a Drusilla”, ha concluso Adinolfi. Come reagiranno i cantanti alle accuse? E quale sarà la posizione della Rai?

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Chiara Feleppa