Si tratta di Thali Gill del Curling che aveva ricevuto un primo no dal Comitato olimpico che poi ci ha ripensato e l’ha fatta giocare
Primo pastrocchio ai Giochi Olimpici. Gareggia pur essendo positiva al Coronavirus e vince, addirittura. L’atleta, in questione, guarda un po’ il caso, è australiana. Un’atleta di quello stesso paese che non ha permesso a Djokovic di giocare gli Australian Open, ma che va a Pechino, risulta essere positiva e va a giocare lo stesso la gara. L’Australia, ovviamente, non c’entra nulla o quasi, ma il caso e la situazione fanno sorridere amaramente. L’atleta in questione si chiama Thali Gill e ha contribuito al successo del doppio misto di curling alle Olimpiadi invernali di Pechino insieme al collega Dean Hewitt.
Con un punteggio di 9-6 la coppia ha battuto la Svizzera, esultando ancora incredula per essere riuscita nell’impresa. La prima grande sfida era quella di riuscire a gareggiare nonostante la minaccia del virus. Inizialmente il comitato olimpico australiano aveva comunicato l’esclusione delle due atlete dal torneo. Poi era arrivato il via libera: Gill avrebbe potuto gareggiare anche se positiva a Covid-19.
L’autorizzazione era arrivata anche da parte del sistema sanitario pubblico cinese. «Il Comitato olimpico australiano (Aoc) ha appena ricevuto una e-mail dal sistema sanitario pubblico cinese in cui si informava che la coppia può continuare seguendo i protocolli per i contatti stretti”.
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“La commissione medica – si legge nel comunicato del comitato olimpico australiano – ha esaminato i valori del tampone di Tahli Gill dopo il test PCR nelle ultime 24 ore e ha stabilito che rientravano in un range accettabile“, avevano fatto quindi sapere dal comitato organizzativo. Per queste ragioni la coppia australiana è riuscita a scendere comunque in campo e a conquistarsi anche la vittoria. Un caso che farà discutere, anche perché inizialmente chi è positivo, dovrebbe, al di là del valore o meno, restare in isolamento. D’altronde è così per tutti, basta chiedere al presidente del Coni Giovanni Malagò.