Il leader di Azione attacca Renzi, i 5Stelle e gran parte delle forze politiche. “Sarò il perno politico delle prossime elezioni”
“La parola centro mi fa schifo”. Carlo Calenda leader di Azione si scaglia contro chi ipotizza una forza centrista in vista delle prossime elezioni. “Io il nuovo centro, questa parola mi fa schifo, voglio consolidare un grande movimento liberale, Democratico riformista europeista è serio. Gli esperimenti centristi sono destinati a fallire”.
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Il leader di Azione, che aveva lanciato la sua candidatura a sindaco di Roma, guarda lontano. “Detesto il centrismo non vuol dire niente. L’Italia non ne ha bisogno. Il centrismo serve a movimenti politici senza forza o autorevolezza per cercare una scialuppa di salvataggio. Azione è un’offerta liberal democratica terza rispetto a quella di centro destra e di sinistra”. Nel mirino di Calenda c’è soprattutto Renzi. “Lui è già di destra ha scelto di stare da quella parte. Ha scelto il centrino, che finirà per essere un appendice di Forza Italia. Renzi ha molto talento ma non lo riconosco più – ha dichiarato alla Stampa – vuole fare la vita del pensionato pagato da chi gli pare, ammesso che sia etico E secondo me non lo è o vuole fare il politico? Quella da premier riformista a un’alleanza con Mastella e Cesa, A me sembra una traiettoria sbandata”.
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Calenda sogna di essere l’ago della bilancia delle prossime elezioni. Anzi qualcosa di più. “Sarò il perno. L’ago della bilancia è quello che prende il 5% e fa prevalere destra o sinistra a seconda di chi offre più sottosegretari. Il perno è quello che stacca gli estremi e con una maggioranza Ursula, porta di nuovo Draghi al governo”. Calenda chiude attaccando i 5Stelle. “Al Nord non esistono più, prima spariscono e meglio stiamo tutti. Di Maio è come l’Udeur: zero ideali e tatticismo politico portato al massimo. Non basta cominciare a comportarsi come un piccolo Ras democristiano di Pomigliano d’Arco per cambiare”.