La Polizia criticata dopo gli scontri di piazza di Torino e Bergamo: “Attaccati da chi ci accusava di non essere intervenuti ad ottobre per difendere la Cigl”
I recenti scontri di Torino e Bergamo, con le forze dell’ordine costrette ad intervenire durante le manifestazioni di alcuni studenti, hanno scatenato la reazione di politici, opinionisti e addirittura influencer. Molti si sono scagliati contro chi è intervenuto, giudicando il lavoro delle Forze dell’Ordine in modo negativo. “Siamo indignati – ha ribadito in esclusiva a Notizie.com Andrea Cecchini, segretario di Italia Celere, il sindacato della Polizia – per le strumentalizzazioni che hanno accompagnato gli scontri dei giorni scorsi”.
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Cecchini se la prende con chi ha attaccato i poliziotti coinvolti. “Gli scontri causati dagli studenti di qualche giorno fa in alcune città italiane sono la dimostrazione che, come i fatti di Bergamo, tra i giovani d’oggi passa il messaggio del libertinismo e dell’impunità: tutto è ammesso purché sia contro la Polizia. Che ci siano infiltrati o meno nelle manifestazioni, non possiamo accettare che si arrivi a contatto con noi, che ci tirino sassi, vernice e uova ai poliziotti, che in quel momento sono in servizio”. In questi giorni sono scesi in campo, per criticare l’atteggiamento delle forze dell’ordine, molto politici e opinionisti. “Nessun politico, nessun giornalista, nessun influencer però ha commentato e condannato l’azione violenta degli studenti che domenica 23 gennaio in piazza della Rotonda a Roma (il Pantheon per capirci) hanno forzato un cordone della Polizia col tentativo di sfondarlo e dirigersi verso il Senato. E nella colluttazione violenta qualche bravo studente ha spaccato il naso ad un Poliziotto, si proprio ad uno di quei servi fascisti e violenti! Silenzio tombale. Ringraziamo il Questore di Torino e il Sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, che ha condannato le strumentalizzazioni e ha spiegato che i nostri erano blocchi, non cariche”.
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Cecchini se la prende con chi, sui social o nelle trasmissioni televisive, non perde occasione di attaccare le Forze dell’Ordine. “Quelli che ci attaccano oggi sono gli stessi che ci hanno massacrato il 9 ottobre per non aver fermato i violenti che poi sono andati ad attaccare la Cigl. Siamo diventati un cuscinetto sociale ed è inaccettabile. Ci attaccano a loro piacimento e per i loro interessi personali e politici. Noi siamo poliziotti e siamo pagati dallo Stato per difendere i cittadini e l’ordine pubblico. Non per attaccare o manganellare qualcuno. Giù le mani dai poliziotti. Non possiamo essere oggetto di interessi politici e partitici”.