La Juve torna in corsa in campionato grazie ad un mercato stellare: Allegri può credere allo Scudetto ed ha 3 buoni motivi per sperare.
La partita era da vincere, la serata perfetta. Contro il Verona Allegri ha rivoluzionato la squadra. Dentro Vlahovic, capace immediatamente di mostrare ai pochi scettici, che non serve per forza un gioco spumeggiante per permettergli di tirare in porta.
L’ex Fiorentina le occasioni le ha create da solo, già dopo pochi minuti con una conclusione spalle alla porta. Poi la rete. Un pallonetto splendido dopo l’assist preciso di Dybala. Palla in buca dopo due azioni personali per la gioia dei tifosi, che hanno un nuovo idolo. Allegri ha un’arma in più per sperare in una rincorsa più che difficile ma ancora non del tutto chiusa.
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Il secondo motivo è l’impatto di Zakaria. Gol a parte, il centrocampo della Juve ha più sostanza, e al netto di una prova che non deve portare a giudizi affrettati, l’innesto dei due elementi nuovi in rosa ha dato di sicuro maggiore solidità e fisicità ad una squadra che soffriva tremendamente quei blackout capaci in pochi minuti di cambiare il volto alle partite. Resta poi un terzo dato, forse il più importante, che ha restituito ad Allegri la “sua” Juventus. Quella capace di esprimersi per come il tecnico vuole.
La novità più importante nello schieramento di Allegri è di sicuro nel compito affidato ad Alvaro Morata. Un ruolo “alla Mandzukic”, per così dire. Da esterno alto capace di difendere fino a spaziare in tutto il campo, creando occasioni e lottando su ogni pallone. Una sorta di equilibratore che ieri è stato il migliore in campo per grinta, voglia emergere e di far capire che cederlo sarebbe stato un errore. Morata ha due obiettivi. Essere importante per Allegri, e lo sarà, e lanciare un messaggio con la speranza di un riscatto dall’Atletico Madrid che con questo sistema di gioco potrebbe essere davvero necessario per i bianconeri.
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Le buone notizie si scontrano però con i numeri. I punti di distacco dall’Inter capolista sono 8 ma Inzaghi ha una partita ancora da giocare così come l’Atalanta, scavalcata momentaneamente al quarto posto. Sarà proprio il prossimo match a dare una prima risposta ad Allegri. Il confronto con Gasperini potrebbe essere davvero una finale per i bianconeri. Poi ne resteranno 13 da giocare, con 39 punti in palio. Servirà vincere gli scontri diretti, e sperare in una serie di passi falsi di chi guida la classifica. Un disegno ai limiti dell’impossibile, ma la Juve ci crede, e con Vlahovic, un centrocampo rinato, e lo spirito mostrato ieri, provarci diventa obbligatorio.