Come verrebbe accolto oggi un film come Pulp Fiction, in tutta la sua irriverenza e noncuranza? I fan se lo chiedono su Twitter.
Diventano sempre più attuali e delicati i discorsi intorno al politically correct e alla cancel culture, comprendendo anche e sopratutto il mondo dell’arte e, di conseguenza, il cinema. Sotto esame, questa volta, ecco Pulp Fiction, uno dei film più popolari di sempre e importante frammento della moderna cultura popolare. La celebre pellicola, diretta da Quentin Tarantino, è stata tirata in ballo in un tweet di Tom Nichols, importante accademico e scrittore, in cui si domanda: “Sto guardando Pulp Fiction e mi chiedo, 28 anni dopo, se oggi si potrebbe fare un film cosi’”.
In effetti, il registro dialettico del lungometraggio si caratterizza per una certa crudezza, rischiando di urtare l’odierna sensibilità ai ricorrenti temi di inclusività e discriminazione. Per quanto concerne la domanda posta da Nichols, trovare una risposta univoca e repentina appare un’ardua impresa. E’ fuor di dubbio che il concepimento di un’opera cosi pregna di spunti per eventuali polemiche, possa essere fortemente controproducente per un cineasta esordiente o comunque poco conosciuto, tuttavia risulta difficile immaginare un Tarantino di oggi, che si censuri volontariamente per paura di future ripercussioni.
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I fan hanno risposto, affermando in massa che la contemporanea attenzione ai temi trattati nel film, si trasformerebbe velocemente in un paranoico boicottaggio.